Una caccia al tesoro nell’antica Roma giocata virtualmente in contemporanea tra Roma, Amsterdam, Sarajevo ed Alessandria d’Egitto. Non è un film di fantascienza, ma un viaggio virtuale dal titolo “Le chiavi di Roma, organizzato da un rete di archeologi, storici dell’arte, architetti, informatici ed esperti in comunicazione finanziata dall’Unione Europea.
La realizzazione del Progetto è stata promossa dal Network dei Musei Virtuali (V-MUST), su cui la Commissione ha investito 4,45 milioni di euro tramite il “settimo programma quadro dell’UE per la Ricerca”. Soddisfatta il Commissario per l’Agenda digitale Neelie Kroes che vede in questa esibizione la dimostrazione di come quattro musei (di quattro Paesi diversi) “abbiano capito che le innovazioni tecnologiche servono anche a rendere la cultura accessibile a tutti, oltre che a preservare il patrimonio culturale” .
Le Chiavi di Roma combina oggetti reali, oggetti restaurati digitalmente o ricostruiti in 3D e ambienti virtuali, nei quali i visitatori potranno percorrere un viaggio indietro nel tempo: scopriranno le storie degli oggetti perduti e delle vite di chi li ha posseduti. La mostra si tiene contemporaneamente presso il museo dei Fori imperiali di Roma, la City Hall di Sarajevo, il museo Allard Pierson di Amsterdam e la biblioteca Alessandrina di Alessandria d’Egitto. Due narratori, Gaius, un vecchio mercante, e Marcus, suo nipote guidano i visitatori per trovare questi oggetti nel museo utilizzando un’applicazione mobile chiamata Matrix, che collega gli oggetti dei quattro musei in una specie di caccia al tesoro.
Ma non è finita qui e questo tipo di evento è destinato ad essere replicato. “Con i suoi 80 miliardi di euro di finanziamenti disponibili nei prossimi sette anni (2014-2020)“, conclude la Commissione, “il nuovo programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 promette di realizzare innovazioni tecnologiche ancora più avanzate”.