Il senato ha approvato in via definitiva la Legge di delegazione europea 2013 secondo semestre: 216 i sì, 24 gli astenuti. Il provvedimento attribuisce al governo le deleghe per il recepimento di 19 direttive europee e di altri obblighi derivanti da atti dell’Ue. Discorso diverso per la Legge europea 2013 bis, che interviene per rimuovere le cause di sanzioni o procedure di infrazione nei confronti dell’Italia. Approvato con 214 voti favorevoli, un contrario e 27 astensioni, il provvedimento dovrà tornare alla Camera. Il testo è stato infatti modificato rispetto a quello licenziato dai deputati.
Come prevedibile, il dibattito si è acceso proprio sulla Legge europea 2013 bis. In particolare sull’emendamento presentato dal leghista Stefano Candiani per introdurre la responsabilità civile dei magistrati. Si tratta di una norma che era passata con scrutinio segreto alla Camera, mandando il governo in minoranza, e che poi era stata cancellata in commissione a Palazzo Madama. Sull’emendamento, ripresentato in Aula, il governo ha posto la questione di fiducia raccogliendo il voto favorevole dei senatori (159 contro 70, 51 gli astenuti).
“Grande soddisfazione” è stata espressa dal sottosegretario Sandro Gozi per l’approvazione della Legge di delegazione. “Permette al nostro Paese di perfezionare i suoi rapporti con l’Unione europea”, ha dichiarato, e consente “la riduzione del numero di infrazioni”. Gozi ha proseguito auspicando “una rapida approvazione” anche della Legge europea 2013 bis. Per il sottosegretario si tratta di un provvedimento “molto importante, che consente la risoluzione di otto procedure di infrazione e 15 casi di Eu Pilot”, oltre al recepimento di una sentenza della Corte di giustizia europea in materia di appalti pubblici.
La Legge di delegazione europea approvata al Senato chiama l’esecutivo a intervenire in diversi ambiti. Tra i più importanti: la vigilanza sugli enti creditizi; le operazioni di riciclaggio di proventi illeciti attraverso istituti finanziari; la riduzione del peso delle agenzie di rating sulle valutazioni di rischio del credito; la cooperazione e lo scambio di informazioni tra autorità, in Europa e al di fuori; lo scambio di informazioni di intelligence con gli altri stati dell’Unione; il reciproco riconoscimento dei provvedimenti di confisca; il coordinamento del regime fiscale per gli organismi di investimento collettivi; il diritto di asilo e di protezione internazionale; la risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori.