L’Eurogruppo ribadisce il suo impegno “per ridurre in maniera effettiva il carico fiscale sul lavoro”. E’ quanto si legge sul comunicato diffuso al termine della riunione di venerdì 12 a Milano. Nella nota si indicano i principi comuni da seguire: definire le riforme fiscali in base alle sfide specifiche di ogni paese; compensare la riduzione delle tasse con un taglio alla spesa improduttiva; inserire il taglio del cuneo fiscale nella cornice più ampia di una riforma del mercato del lavoro.
Il futuro vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, ha poi indicato le priorità per rilanciare la crescita. Per prima cosa, secondo il finlandese, servono riforme strutturali da parte degli stati membri. Al secondo posto c’è la riqualificazione della spesa pubblica, tagliando quella corrente “improduttiva” e indirizzando le risorse verso gli “investimenti orientati al futuro”. Infine, è necessario “supportare gli investimenti, sia pubblici che privati”.
Su quest’ultimo aspetto, prosegue il commissario uscente agli Affari economici, “si può lavorare sia a livello nazionale che europeo”. Gli stati devono dare “priorità agli investimenti in ricerca e sviluppo e nelle infrastrutture chiave”. Mentre a livello comunitario si agirà utilizzando le “risorse aggiuntive – i 300 miliardi promessi dal presidente Jean Claude Junker – per attrarre gli investimenti privati”, a cui Katainen assegna un ruolo chiave nella “creazione di nuovi posti di lavoro”.
Anche il Presidente della Bce Mario Draghi è convinto della necessità “che tornino gli investimenti” privati, e lancia il suo appello perché gli stati facciano “riforme strutturali più ambiziose” . Dello stesso parere Jeroen Dijsselbloem, secondo il quale “va accelerato il programma di riforme strutturali”. Il presidente dell’Eurogruppo aggiunge che si dovrà “rafforzare il legame tra le riforme e le regole di bilancio”, una formula che lascia intendere una volontà di codificare in maniera più precisa l’accesso a quella “flessibilità già prevista dei trattati”.