È tornato a livelli normali il flusso di gas in arrivo dalla Russia verso l’Europa. Dopo che la scorsa settimana la Polonia aveva denunciato un calo dei flussi da Mosca del 45% e cali di entità inferiori erano stati registrati anche in Germania, Slovacchia e Austria, ora la Commissione europea fa sapere che i flussi in arrivo sono tornati stabili: “Sono felice di annunciare che il livello di forniture di gas da Russia, Bielorussia e Ucrainva verso l’Ue è stato stabile nel week end”, ha dichiarato la portavoce per l’energia dell’esecutivo comunitario, Marlene Holzner. Bruxelles fa anche sapere di essersi tenuta in contatto con le autorità polacche che, considerati i volumi di gas e le tempistiche, non esclude che dietro al calo dei giorni scorsi possano esserci state “ragioni tecniche”.
Slitta intanto in avanti il trilaterale Russia-Ucraina-Ue per discutere delle forniture del gas russo verso Kiev e verso i Paesi europei. Bruxelles lo aveva messo in agenda per il prossimo 20 settembre, ma “la Russia ci ha fatto sapere che non è una buona data quindi ne proporremo un’altra per convincere entrambe le parti”, sintetizza Holzner.
Prosegue intanto il procedimento di ratifica dell’accordo di associazione Ue-Ucraina. Oggi il presidente Petro Poroshenko lo ha sottoposto alla Rada, il parlamento ucraino e la ratifica è prevista per domani. Questa sera, intanto, il via libera dovrebbe arrivare anche dal Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo. La ratifica procede nonostante venerdì, nel corso del trilaterale tra il commissario al commercio Ue, Karel De Gucht e i ministri degli esteri russo e ucraino, si sia deciso di rinviare l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Europa e Kiev di oltre un anno: inizialmente l’entrata in vigore era prevista per il 1 novembre, mentre si è deciso di farla slittare al 31 dicembre 2015. “Questi mesi in più verranno utilizzati per alleviare le possibili preoccupazioni sulle conseguenze economiche di questo accordo che noi riteniamo positivo per tutte le parti”, ha spiegato la portavoce della Commissione Ue, Pi Ahrenkilde. Non si tratta insomma, insiste l’esecutivo Ue di un tentativo russo di indebolire la portata dell’accordo: “Stiamo guadagnando tutti tempo e spazio per ulteriori discussioni anche per stabilizzare la situazione in Ucraina e trovare una soluzione politica”, conclude la portavoce, secondo cui il rinvio “è un contributo che va visto in un contesto più largo”.