Bruxelles – Gli aiuti di Stato di Francia e Svezia erogati alle compagnie aeree per rispondere ai contraccolpi della crisi sanitaria da pandemia di COVID-19 sono compatibili con le regole Ue sugli aiuti di Stato e il funzionamento del mercato unico. Lo stabilisce la Corte di giustizia dell’Unione europea, che respinge i ricorsi presentati da Ryanair, a questo punto sconfitta nel contenzioso aperto con i giudici di Lussemburgo.
Nel marzo 2020 la Francia ha notificato alla Commissione europea una misura di aiuto sotto forma di una moratoria sul pagamento della tassa sull’aviazione civile e della tassa di solidarietà sui biglietti aerei. Tale moratoria, a beneficio delle compagnie aeree titolari di una licenza francese, consisteva nel rinviare il pagamento di tali tasse al 10 gennaio 2021 e quindi nel ripartire i pagamenti su un periodo di 24 mesi, vale a dire fino al 31 dicembre 2022. Successivamente, ad aprile 2020, la Svezia ha notificato alla Commissione una misura di aiuto sotto forma di un regime di garanzie sui prestiti per un importo massimo di 5 miliardi di corone svedesi (SEK) a sostegno delle compagnie aeree titolari di una licenza di esercizio svedese nel quadro della pandemia di COVID-19.
La compagnia lowcost irlandese si è opposta al via libera della Commissione, incorrendo nel respingimento del ricorso da parte del Tribunale dell’Ue. Adesso la Corte conferma il pronunciamento del Tribunale, specificando che aiuto “un non può essere considerato incompatibile con il mercato interno per ragioni legate unicamente al fatto che l’aiuto è selettivo o al fatto che falsa o minaccia di falsare la concorrenza”.