Bruxelles – Un “sostanziale contributo finanziario” per il Fondo per le perdite e i danni del cambiamento climatico e per raggiungere gli impegni globali su energie rinnovabili ed efficienza energetica. E’ quanto si impegna a realizzare la Commissione europea che oggi (13 novembre) ha ospitato a Bruxelles il presidente designato della Cop28, Sultan Al Jaber, per discutere gli ultimi dettagli di diplomazia climatica prima dell’avvio della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal 30 novembre al 12 dicembre a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
A 17 giorni dall’inizio della Cop28, i negoziatori dei vari Paesi che parteciperanno alla Conferenza hanno raggiunto un accordo di principio sull’istituzione del Fondo ‘Perdite e danni’ (Loss and damage Fund), il fondo che mira a fornire assistenza finanziaria alle nazioni più vulnerabili e soprattutto ai Paesi in via di sviluppo colpiti dagli effetti diretti e indiretti del cambiamento climatico. L’architettura del fondo sarà una delle questioni più spinose da risolvere nei negoziati della Cop28 delle prossime settimane.
Dopo l’incontro tra Hoekstra e Sultan Al Jaber, la Commissione europea ha rilasciato una dichiarazione in cui si impegna a garantire “un sostanziale contributo finanziario da parte dell’Ue e dei suoi Stati membri al fondo per perdite e danni alla” prossima Cop28 “nel contesto di un risultato ambizioso della Cop28 attraverso la mitigazione, l’adattamento e i mezzi di attuazione in modo da non lasciare indietro nessuno”. Nella stessa dichiarazione congiunta la Commissione si impegna inoltre ad annunciare “un contributo finanziario a sostegno dell’impegno Cop28 sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica e invita i paesi a fare lo stesso durante il vertice mondiale sull’azione per il clima”.
Come ampiamente anticipato nei mesi scorsi dalla Commissione europea, su energie verdi e risparmio consumi l’Unione europea punterà a Dubai ad alzare le ambizioni globali. E chiederà un’azione globale (ovvero degli impegni vincolanti) per triplicare la capacità installata di energia rinnovabile portandola a 11 TW e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, nel rispetto del mix energetico nazionale di ciascun paese. La risoluzione chiede infine maggiori sforzi a livello globale in una varietà di settori: lotta all’inquinamento da plastica; affrontare l’impatto climatico e ambientale dell’industria tessile; ridurre ulteriormente le emissioni di metano, le emissioni derivanti dal trasporto marittimo e aereo internazionale, dall’agricoltura e dalla difesa.