Bruxelles – Se una bottiglia d’olio d’oliva solo due anni fa costava 10 euro, oggi il suo prezzo è aumentato a 17,5 euro. È Eurostat a fornire oggi (2 novembre) un’indicazione sull’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari nell’Ue che, dopo l’incremento sostanziale nel 2022, sono continuati a salire anche quest’anno. Secondo quanto stimato dall’Ufficio statistico Ue, i dati per il secondo e terzo trimestre del 2023 evidenziano come alcuni articoli abbiano registrato un aumento di prezzo sostanziale rispetto al 2021, anche se non ai livelli dell’inizio dell’anno. Fatta eccezione proprio per l’olio d’oliva, che ha continuato nella sua corsa senza freni e nel settembre di quest’anno ha mostrato un costo del 75 per cento superiore rispetto a due anni fa.
Anche se nel mese di ottobre di quest’anno l’inflazione è calata al 2,9 per cento, rispetto al 4,3 per cento di settembre e al 5,2 per cento di agosto, il carrello della spesa non sembra accennare a tornare ai livelli di due anni fa. In particolare, nel settembre 2023 i prezzi delle uova, del burro e delle patate nell’Unione sono schizzati rispetto a quelli di gennaio 2021 e 2022, ma non sono così alti come nei primi mesi del 2023. L’olio d’oliva è la vera eccezione, in costante – e vertiginoso – aumento anche nell’ultima rilevazione di Eurostat.
Tra il gennaio 2021 e il gennaio 2022 questo prodotto aveva già subito un aumento dell’11 per cento, per poi crescere ancora di più tra il settembre del 2022 e lo stesso mese del 2023. E non è l’unico. A schizzare alle stelle è anche il prezzo delle patate, che nel settembre 2023 è aumentato del 53 per cento rispetto al gennaio 2021, dopo un picco nel giugno 2023 (+60 per cento). Per quanto riguarda i prezzi delle uova, a settembre 2023 erano più alti del 37 per cento rispetto a gennaio 2021, per poi stabilizzarsi nei primi due trimestri del 2023 e mostrare qualche calo nell’agosto e nel settembre di quest’anno. Anche i prezzi del burro si sono evoluti in modo simile, raggiungendo il picco nel dicembre 2022 (+44 per cento rispetto a gennaio 2021) per poi iniziare lentamente a diminuire. A settembre di quest’anno il burro costava il 27 per cento in più rispetto a gennaio 2021.