In una situazione in cui “gli investimenti pubblici sono diminuiti del 20% in termini reali dal 2008”, e nei paesi più colpiti dalla crisi, come la Grecia e la Spagna, “il calo è stato di circa il 60%”, la politica di coesione “ha impedito un crollo totale degli investimenti pubblici”. È quanto ha spiegato, parlando al VI forum sulla coesione, il commissario agli Affari regionali, Johannes Hahn, secondo cui i fondi strutturali sono “una fonte significativa di investimenti, in particolare nel Stati membri meno sviluppati, dove i finanziamenti di coesione rappresenta oggi oltre il 60% del budget di investimento”. Per questo i governi devono essere capaci di “fare scelte intelligenti con le limitate risorse disponibili”, per “effettuare investimenti efficienti in grado di indirizzare l’Europa sulla via della ripresa e della crescita”.
Una nuova opportunità sarà fornita dal quadro politico per il nuovo periodo di programmazione che, ha spiegato il commissario, “ha riformato il modo in cui la politica di coesione lavora per renderla un investimento efficace ed efficiente per lo sviluppo delle nostre regioni”. Al momento sono stati adottati 16 accordi di partenariato su 28, l’Italia dovrebbe formalizzare il suo entro fine mese. Gli accordi di partenariato delineano gli obiettivi strategici e le priorità di investimento di ogni paese.