Bruxelles – Dopo un anno e mezzo dal lancio della missione, avanzano i piani per la neutralità climatica di 100 città dell’Unione Europea (più altre 12), per mettere nel mirino l’ambizioso obiettivo di emissioni nette zero entro la fine di questo decennio, in altre parole 20 anni prima della scadenza che l’Unione si è fissata come data limite per il continente. La Commissione Europea ha reso noto oggi (12 ottobre) che il primo scaglione di 10 città ha ricevuto il Marchio ‘Missione Ue per le città climaticamente neutre e intelligenti’, per trainare tutte le altre con il proprio esempio.
Come sottolineato nella nota dell’esecutivo comunitario, si tratta di una “pietra miliare importante” per la transizione alla neutralità climatica entro il 2030, attraverso l’accesso a finanziamenti pubblici e privati per raggiungere questo obiettivo. Le 10 città in questione sono Sønderborg (Danimarca), Mannheim (Germania), Madrid, Valencia, Valladolid, Vitoria-Gasteiz e Saragozza (Spagna), Klagenfurt (Austria), Cluj-Napoca (Romania) e Stoccolma (Svezia). “Sono dei veri pionieri, sono colpito dai loro impegni per azioni concrete, ma questo è solo l’inizio”, ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per il Green Deal, Maroš Šefčovič, sottolineando il ruolo delle città nella transizione verde: “È necessario un impegno totale a livello locale per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 55 per cento entro il 2030 e l’impegno a rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050”.
Il Marchio ‘Missione Ue’ rappresenta un riconoscimento del successo dello sviluppo dei Contratti per le Città Climatiche stipulati a partire dall’aprile 2022 da 100 città dell’Ue, più 12 di Paesi extra-Ue associati al programma Horizon Europe (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Islanda, Israele, Montenegro, Norvegia, Regno Unito e Turchia). Tra le partecipanti ci sono anche 9 città italiane – Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino – che dovrebbero diventare hub di innovazione e sperimentazione sulla mobilità pulita, l’efficienza energetica e l’urbanistica verde grazie a stanziamenti pari a 360 milioni di euro per il primo periodo 2022-2023. L’obiettivo è spingere la transizione verde e digitale nei centri urbani dell’Unione attraverso la creazione di politiche inclusive a livello locale e l’accesso agli investimenti per la neutralità climatica.
A distanza di un anno dal lancio della missione Ue per le città impegnate nella neutralità climatica, il primo gruppo di 10 città ha presentato i propri Contratti, esaminati negli ultimi sei mesi dalla Commissione Ue con il supporto di esperti, tra cui la Banca europea per gli investimenti (Bei) e il Centro comune di ricerca (Ccr). A seguito della revisione positiva, queste città hanno ricevuto il marchio finalizzato a facilitare l’accesso a ulteriori fondi e finanziamenti a livello europeo, nazionale e regionale, e in particolare agli investimenti privati. “Le città europee hanno bisogno dell’aiuto dei governi nazionali e regionali, delle imprese locali, degli investitori e degli innovatori per mettere in pratica i loro piani”, ha voluto ribadire il vicepresidente Šefčovič, invitando tutte le parti interessate a “impegnarsi per vedere come possono contribuire” e le altre città sul continente a “seguire questo esempio”.