Bruxelles – Un elenco di farmaci “critici” e azioni a breve e medio termine per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento dei medicinali in Europa. La Commissione europea sta ultimando i lavori per presentare una nuova comunicazione per scongiurare carenze di farmaci nel Continente, come pilastro della nuova Unione europea della Salute nata dopo la crisi sanitaria del Covid-19.
Ad aprile scorso, Bruxelles ha aggiornato la strategia farmaceutica con la prima revisione di ampio respiro in oltre 20 anni (l’ultima normativa risale al 2004) con un nuovo quadro legislativo che si concentra sull’accesso ai medicinali a prezzi bassi, innovazione e sostenibilità dell’industria farmaceutica, ma anche quadro normativo a prova di crisi e iniziative contro la carenza di farmaci e contro la resistenza agli antimicrobici. Contro il rischio di carenza di medicinali, la Commissione europea ha voluto rafforzare gli obblighi per le aziende di segnalare con anticipo le carenze e ritiri di medicinali e lo sviluppo e il mantenimento di piani di prevenzione della carenza.
E nel quadro di questa nuova legislazione del pharma, la Commissione ha annunciato nei mesi scorsi di star lavorando per stilare un elenco di farmaci da considerare “critici” a livello europeo nel quadro della task force congiunta sulla disponibilità di medicinali autorizzati per uso umano e veterinario, precisando ancora che lo scopo dell’elenco è contribuire a garantire che i medicinali più critici per i sistemi sanitari nell’Unione siano sempre disponibili. La data, secondo l’ultimo ordine del giorno del collegio (fino all’ultimo suscettibile a essere modificato), dovrebbe essere il 24 ottobre. “Nelle prossime settimane presenteremo una comunicazione che comprende azioni a breve e medio termine per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e rendere più resilienti le catene di approvvigionamento dei medicinali”, ha confermato di fronte agli eurodeputati in plenaria a Strasburgo la commissaria europea responsabile per la salute, Stella Kyriakides.
Kyriakides non ha confermato la data precisa della presentazione, ma ha anticipato che la comunicazione integrerà gli sforzi normativi degli Stati membri e includerà un elenco dell’Unione di farmaci critici. “Istituzionalizzeremo la cooperazione volontaria e istituiremo il meccanismo europeo di solidarietà per aiutare gli Stati membri ad affrontare la carenza di medicinali quest’inverno in modo tempestivo e coordinato”, ha spiegato, ricordando che gli appalti congiunti di farmaci – come è accaduto per i vaccini – “potrebbero anche contribuire a migliorare l’accesso ai medicinali per tutti i pazienti dell’Ue”, abbassando i prezzi e rendendo i piccoli mercati più attraenti per i fornitori. “Siamo pronti a sostenere gli Stati membri interessati”, ha dichiarato la responsabile europea per la salute.
L’industria farmaceutica europea conta 800mila posti di lavoro in Europa e durante la fase acuta della pandemia si è riscoperta impreparata ad affrontarla e scarsamente autosufficiente dal punto di vista della produzione di medicinali, che dipende in gran parte da paesi extra-Ue per la produzione di materie prime farmaceutiche. Nella sua strategia varata due anni fa, Bruxelles ammette inoltre di dover potenziare anche il sostegno finanziario alla ricerca e all’innovazione, in particolare attraverso i programmi Horizon 2020 e EU4Health, il programma tutto destinato a rafforzare la sanità in Europa. Secondo le stime dell’Esecutivo, ogni anno in Ue vengono autorizzati all’immissione in commercio 60 nuovi farmaci e bisogna fare di più per renderli accessibili a tutti.