Legare l’esborso dei fondi strutturali all’attuazione delle riforme. È la proposta che Bruegel fa ai futuri vertici delle istituzioni comunitarie in un’analisi sulla situazione attuale e sul futuro dell’Europa. Secondo il Think Tank di Bruxelles, guidato dall’ex presidente della Commissione Jean Claude Trichet e di cui fa parte anche l’ex premier Mario Monti, gli Stati europei hanno bisogno di riforme strutturali, ma per l’Ue non è sempre facile riuscire a imporgli la propria agenda. Tra gli esempi fatti ci sono Francia e Italia dove “il livello di disoccupazione è pericolosamente alto e le finanze pubbliche in difficoltà”, e dove ulteriori problemi economici potrebbero “contagiare la zona euro già in difficoltà”. Ma l’Unione ha “relativamente poca influenza su questi Paesi”, perché “la loro grandezza gli dà un forte potere contrattuale”, si legge nell’analisi di Bruegel. E allora bisogna correre ai ripari e trovare nuovi strumenti per persuadere i governi ad “agire nel proprio interesse”, facendo le riforme, e del fatto che “non farle danneggerebbe la zona euro e l’intera Ue”.
Da qui la proposta del Think Tank di rendere “l’erogazione di fondi strutturali subordinata alla riforma amministrativa”. Per esempio “il Fondo sociale europeo dovrebbe essere utilizzato principalmente per la modernizzazione dei mercati del lavoro e per spostare le politiche sociali verso una maggiore flessibilità e una migliore sicurezza”. Il Fondo europeo di sviluppo regionale dovrebbe essere utilizzato invece “come via prioritaria per migliorare la capacità amministrativa e l’efficacia degli enti pubblici regionali e nazionali”.