Bruxelles – “Questo non è tempo di piani B. Questo è tempo di trovare un accordo“. La Spagna, e la sua ministra delle Finanze, Nadia Calviño, fanno sul serio. Sul patto di stabilità ci si vuole provare, fino in fondo, per avere nuove regole comune “entro fine anno”, in tempo per quando la clausola che tiene il patto in sospesa sarà disattivata per riportare in vita le norme da seguire per tenere in ordine i conti pubblici. Il tempo stringe, ma Calviño vuole ostentare ottimismo. Perché, sottolinea, nel corso dell’audizione in commissione Affari economici del Parlamento Ue, “a volte non c’è fiducia, e questo genere incertezza”, soprattutto sui mercati: “Dobbiamo dare fiducia, perché fa parte del nostro lavoro“.
Come presidenza spagnola di turno del Consiglio dell’Ue, la Spagna questo lavoro intende condurlo con decisione per trovare quell’accordo che la stessa Calviño sa di dover portare a casa, per questioni pratiche più che di prestigio. Aprire il 2024 senza regole comuni non darebbe quei segnali fiducia che i mercati richiedono. Il nodo di fondo è sempre lo stesso: il giusto equilibrio tra spesa e risanamento.
Resta fermo l’intesa di principio per cui va garantito a tutti di avere le condizioni che servono per avere “il giusto livello di investimenti” che servono per il rilancio del Paese e la realizzazione del Green Deal, con le sue transizioni verde e digitale. Ma resta da trovare la quadra sul come permetterlo, nella pratica. “Questo è l’elemento chiave da definire entro fine anno”, sottolinea la ministra delle Finanze spagnola. Decisa a lavorare nel solco dei progressi registrati fin qui, consapevole dei nodi ancora da sciogliere ma che è comunque nell’interesse di tutti avere un nuovo patto di stabilità pronto per il 2024.