Sul nome di Federica Mogherini, come nuovo Alto rappresentante della Politica estera Ue, tra i socialisti europei “c’è un consenso credo unanime”. È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al termine dell’incontro con i dirigenti socialdemocratici europei che si è svolto eccezionalmente in Francia, all’Eliseo. Sulla nomina del Presidente del Consiglio europeo dal vertice del Pse non è uscita una indicazione sul nome perché “ci sarà bisogno di una ulteriore discussione”, che sarà fatta oggi pomeriggio, e in cui dovrà essere selezionata “una figura capace di creare consenso”.
Per quanto riguarda la discussione sulla Commissione europea e sui commissari, questa per Renzi “deve essere molto rispettosa dei desideri del presidente Junker, perché sulla formazione dei portafogli decide il Presidente”. Il premier ha ricordato che lo stesso Juncker ha detto che agli Affari economici “ci sarà un esponente del Pse”, ed ha ribadito la sua stima per il candidato francese Pierre Moscovici. Ma sul nome ha aggiunto “non tiriamo per la giacchetta Juncker”.
“L’Europa deve cambiare la propria politica economica, concentrandosi su crescita e investimenti pur nel pieno rispetto delle regole di bilancio, a partire dal 3% del rapporto deficit-Pil. La crescita non è una richiesta dei Paesi che stanno peggio, è ciò che serve all’Europa”. Ha detto Renzi parlando al pre-vertice dei socialisti ricordando, con favore, positivamente l’impegno del prossimo presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per un piano straordinario da 300 miliardi di investimenti. “Dobbiamo fare dell’Europa un luogo che serve ai cittadini”, ha ribadito il premier. Sulla flessibilità, ha confermato che l’Italia non vuole cambiare le regole ma “vuole star dentro a quelle che già ci sono. Non si tratta di inventarsi regole nuove, ma di usare meglio quelle che già ci sono”, ha insistito.
A vertice all’Eliseo, oltre a Renzi, ha partecipato naturalmente Francois Hollande, poi il cancelliere austriaco Werner Faymann, il premier belga Elio di Rupo, la premier danese Helle Thorning-Schmidt, uno dei nomi che si fanno come possibile Presidente del Consiglio europeo, il premier croato Zoran Milanovic, quello maltese Joseph Muscat, quello romeno Victor Viorel Ponta e quello slovacco Robert Fico. Hanno preso parte ai colloqui anche il sottosegretario agli affari europei ceco, Tomas Prouza, li vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn, il capo del partito laburista olandese, Diederik Samsom e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.