Bruxelles – Se c’è qualcuno che vuole bene al Paese è proprio lui, Paolo Gentiloni. Il commissario per l’Economia, accusato dal governo di non pensare all’Italia nello svolgere il suo ruolo, respinge accuse al mittente ricordando quanto fatto finora. A partire dalla proposta di nuovo patto di stabilità, che “non è stato semplice” definire e presentare agli Stati membri. “E’ una proposta equilibrata, e che va nell’interesse dell’economia europea e quindi dell’Italia“, mette in chiaro a margine della presentazione delle previsioni economiche d’estate.
A quanti, al governo e tra le fila dei partiti di maggioranza, hanno deciso di sollevare dubbi sull’operato di Gentiloni, questi manda dunque un secco promemoria. A cui ne aggiunge un altro. “Bisogna lavorare per trovare un’intesa”. Un compito che attende a Giorgia Meloni e ai suoi ministri, chiamati negoziare e assumersi la responsabilità di quello che potrà essere l’esito finale.
La partita Ita, la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia che però è ancora oggetto di braccia di ferro tra Roma e Bruxelles. Qui Gentiloni viene accusato di fare poco o niente per sbloccare il dossier, e anche qui la risposta è piccata. “Non rientra nelle mie competenze” poiché ricade in questioni di concorrenza. “Ma cercherò di affrontare nell’ambito delle responsabilità collegiali”.
Ciò detto, e qui arriva l’affondo più diretto, “non voglio partecipare a polemiche che danneggiano il Paese, proprio perché al mio Paese di tengo”. Un modo per dire, a chi sta a Roma, che attacchi e lamentele non corrispondono ad una buona strategia.