Il bando russo degli alimenti europei, in risposta alle misure restrittive imposte alla Federazione dall’Ue in seguito alla crisi ucraina, sta facendo sentire sempre più forte i propri effetti. Per questo la Commissione europea ha annunciato oggi che concederà degli aiuti per i produttori di burro, latte scremato in polvere (SMP) e di alcuni formaggi, al fine di attenuare l’impatto delle restrizioni russe e limitare gli effetti negativi sul mercato interno. Un intervento pubblico che sarà prorogato fino alla fine dell’anno.
Secondo il commissario all’Agricoltura, Dacian Ciolos, i contraccolpi sul mercato lattiero-caseario europeo “mostrano che il divieto russo sta cominciando ad avere effetto”. Così per aiutare alcuni Stati membri a trovare nuovi sbocchi alle loro esportazioni sono state pensate queste misure indirizzate proprio a sostenere lo stoccaggio di questi prodotti. “Se necessario – ha aggiunto Ciolos – altre misure seguiranno”.
Nei prossimi giorni il commissario presenterà agli Stati membri e al Parlamento europeo “una prima analisi completa dell’impatto a breve e medio termine del divieto russo su tutti i principali settori agroalimentari europei”, insieme “ad una panoramica delle opzioni politiche”.
Esportazioni di prodotti lattiero-caseari dell’Ue verso la Russia l’anno scorso avevano un valore di 2,3 miliardi di euro, in particolare sotto forma di formaggio di sui sono esportatori verso Mosca ben 25 Stati su 28. Tra questi anche l’Italia.
, in particolare sotto forma di formaggio di sui sono esportatori verso Mosca ben 25 Stati su 28. Tra questi anche l’Italia.
Secondo quanto spiegato dalla Coldiretti anche Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano, che hanno avuto un valore delle esportazioni in Russia pari a circa 15 milioni di euro nel 2013, potranno accedere alle misure previste dalla Commissione Europea che interessano anche il Pecorino ed il Fiore sardo. La Coldiretti afferma anche che l’importo stanziato non è sufficiente a coprire le perdite ed anche che alcuni prodotti importanti per l’Italia colpiti dal blocco restano esclusi come ad esempio certi prodotti lattiero caseari e i prosciutti a denominazione di origine. Complessivamente si stima che solo per l’Italia – precisa la Coldiretti – siano state bloccate spedizioni di prodotti agroalimentari per un valore di circa 200 milioni di euro tra ortofrutta, carni, salumi, latticini e formaggi