Un pacchetto di aiuti per un valore totale di 47 milioni di euro dal Fondo di solidarietà per aiutare la Sardegna, Cefalonia nelle isole ionie greche, la Slovenia e la Croazia è stato proposto oggi da Johannes Hahn, il commissario responsabile per la Politica regionale. L’aiuto proposto per l’Italia, pari a 16,3 milioni di euro, arriva a seguito delle gravi inondazioni del novembre 2013, mentre i 3,7 milioni di euro destinati alla Grecia servono a coprire i costi di un terremoto e di diverse scosse di assestamento che hanno interessato Cefalonia e le isole Ionie nel gennaio-marzo 2014. Slovenia e Croazia, che sono state duramente colpite da una tempesta di ghiaccio nel gennaio e febbraio 2014, riceveranno rispettivamente un aiuto pari a 18,4 e 8,6 milioni di euro.
Secondo Hahn “questa decisione rispecchia la natura precipua di questo Fondo che è imperniata sulla solidarietà con gli altri Stati membri e i paesi vicini nei momenti di difficoltà che fanno seguito a catastrofi naturali”.
“Lo sviluppo complessivo di queste regioni è supportato dai Fondi strutturali e di investimento europei”, ha aggiunto il commissario che si è detto convinto che “concentrando le loro risorse sul sostegno alle imprese, sulla ricerca e sull’innovazione e su un’economia a basse emissioni di carbonio tali fondi possono aiutare queste regioni a trasformare la catastrofe che le ha colpite nell’opportunità di sviluppare un modello economico sostenibile basato sui loro punti di forza e sulle loro caratteristiche locali”.
Il sostegno deve essere ancora approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Servirà a coprire in parte i costi degli interventi d’emergenza sostenuti dalle autorità pubbliche in questi quattro Stati e in particolare a ripristinare le infrastrutture e i servizi vitali, a rimborsare i costi delle operazioni d’emergenza e di salvataggio e a coprire parte dei costi di ripulitura delle regioni colpite.
Nel novembre scorso la Sardegna è stata colpita da fortissime piogge che hanno fatto esondare i fiumi provocando inondazioni e frane. Le case private, le imprese e il settore agricolo sono risultati gravemente danneggiati e si è registrata una grave interruzione di vie di comunicazione grandi e piccole e di importanti reti infrastrutturali pubbliche. Morirono 16 persone più di 1.700 furono gli sfollati. Secondo le previsioni la riparazione delle strade e della rete di alimentazione durerà più di due anni.