Bruxelles – Cinque miliardi di euro all’anno per i prossimi quattro anni per garantire un sostegno continuo alla difesa dell’Ucraina. Dopo averne accennato l’idea a fine luglio, l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha proposto oggi (30 agosto) ai 27 ministri europei della difesa riuniti al Consiglio informale a Toledo, in Spagna, di dare vita a un fondo di assistenza militare all’Ucraina per il periodo 2024-2027.
Non sarà propriamente un fondo nuovo, ma una sezione incorporata al Fondo europeo per la pace, (European Peace Facility), lo strumento finanziario fuori dal bilancio comunitario isitituito nel 2021 per migliorare la capacità dell’Ue di prevenire i conflitti e di finanziare azioni operative che hanno implicazioni militari o di difesa nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune. E per Borrell “dovrebbe essere un elemento centrale del nostro contributo a lungo termine alla sicurezza dell’Ucraina, come hanno concordato i leader europei a giugno”, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa conclusiva della riunione dei ministri della Difesa europei a Toledo. Le discussioni, se pure informalmente, proseguiranno domani (31 agosto) sul tavolo dei ventisette ministri riuniti al Consiglio Esteri informale Gymnich, che si riuniranno nella cornice della Fabbrica di Armi di Toledo.
Il capo della diplomazia europea ha spiegato che i 5 miliardi rappresentano un tetto massimo di spesa. “I ministri hanno discusso di questo argomento, e lo faremo anche domani con i ministri degli Esteri, e spero che si possa raggiungere un accordo il prima possibile, anche entro la fine dell’anno”, ha concluso. Borrell ha parlato di venti miliardi di risorse extra da mobilitare fino al 2027, una cifra frutto di una valutazione dei bisogni e delle necessità per garantire il sostegno dell’Ucraina fatta dalla Commissione europea. La proposta di Borrell fa parte di un più ampio sforzo per porre il sostegno europeo a Kiev su una base a più lungo termine, dopo più di un anno di tentativi per rispondere ai bisogni immediati dell’Ucraina a seguito dell’invasione della Russia.
L’Unione europea ha da poco raggiunto un accordo politico sull’Asap, il piano Ue per aumentare la consegna di munizioni e missili all’Ucraina e imprimere un cambio di passo sulla capacità di produzione bellica nei 27 Stati membri. Acronimo di ‘Act in support of ammunition production’, il piano prevede di mobilitare in via d’urgenza cinquecento milioni di euro dal bilancio comunitario fino a giugno 2025 per aumentare la capacità dell’industria europea di produrre munizioni, con l’obiettivo di produrre almeno un milione di pezzi all’anno, tra munizioni terra-terra, artiglieria e missili. Ultimo di tre pilastri di un più ampio e complesso ‘Piano per la difesa’ proposto ai Ventisette dal commissario al Mercato interno, Thierry Breton, e dall’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, per rispondere all’emergenza della fornitura di munizioni all’Ucraina, ma anche per costruire una visione di lungo termine per la difesa europea. Oltre all’Asap, il Piano per la difesa comprende un miliardo di euro mobilitato attraverso lo strumento europeo per la pace (strumento fuori bilancio comunitario) per la consegna immediata di munizioni a Kiev attraverso le scorte degli Stati membri e un altro miliardo di euro per gli acquisti congiunti di armi.
In quanto informale, dalla riunione di domani non si aspettano decisioni sulla proposta di Borrell ma un primo scambio di idee da parte dei ventisette ministri. Non solo la guerra di Russia in Ucraina, ma i ministri degli Esteri si occuperanno della situazione nel Sahel e, in particolare, del Niger, dopo il colpo di stato.