Bruxelles – Aumentare gli stanziamenti possibili attraverso il Fondo di solidarietà Ue per rispondere agli effetti di una crisi climatica che sta portando al verificarsi sempre più frequente di fenomeni naturali estremi, con conseguenze disastrose per i Paesi membri dell’Unione Europea (e non) colpiti. Come in Turchia, in Italia, in Slovenia, in Grecia – solo per nominare gli ultimi di questo 2023 tra incendi, terremoti e alluvioni – che hanno richiesto di attingere dai fondi comunitari per la ripresa e la ricostruzione immediata.
Per il Parlamento Europeo il Fondo di solidarietà “non è più sufficiente a far fronte alle esigenze dei disastri naturali e umani, la riserva viene sempre esaurita“, ha puntualizzato la relatrice del Parlamento Europeo, Katalin Cseh (Renew Europe), nel corso di un’audizione in commissione per il Bilancio (Budg) dell’Eurocamera al capo unità delle politiche interne della Direzione generale della Commissione Ue per il Bilancio (Dg Budg), Christophe Galand. È per questo motivo che la richiesta è quella di “aumentare le risorse disponibili del Fondo di solidarietà alla luce della revisione del Quadro finanziario pluriennale”, con un target definito: “Propongo di raddoppiare l’importo a 1 miliardo all’anno, aumentando i massimali per gli stanziamenti”. L’eurodeputata ceca e vice-presidente del gruppo liberale ha ricordato che “a causa del cambiamento climatico ci troviamo di fronte a disastri naturali crescenti in Europa“, ma in questo scenario i fondi sono sempre più limitati: “Il Fondo di solidarietà è uno strumento utile ma piccolo, bisogna sempre attingere da altri fondi”.
Per il 2023 il Fondo di solidarietà è ormai destinato a esaurirsi, con le richieste da processare che devono sempre tenere conto il budget rimasto dai precedenti stanziamenti. A confermarlo è stato proprio il rappresentante della Commissione Ue in audizione all’Eurocamera, presentando la proposta di stanziare 454,8 milioni di euro a sostegno di Turchia, Italia e Romania: 33,9 milioni di euro per la siccità che ha colpito la Romania tra marzo e agosto nel 2022, 20,9 milioni per sostenere l’Italia dopo le inondazioni delle Marche nel settembre dello scorso anno e 400 milioni per aiutare la Turchia a riprendersi dai terremoti di febbraio. Se approvata la proposta dai co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue, “rimarrebbero 42 milioni di euro nel Fondo di solidarietà, a fine anno ci sarà il margine complessivo e poi la Commissione deciderà se mobilitare altri fondi”, ha voluto precisare Galand, incassando intanto il supporto di tutti i gruppi per il sostegno ai tre Paesi.
È stato lo stesso capo unità della Direzione generale per il Bilancio a dirsi “d’accordo con la diagnosi” sulla necessità di mettere mano all’importo per il Fondo di solidarietà, come dimostrato dalla “proposta di aumentarlo di 2,5 miliardi di euro per gli ultimi 4 anni” nell’ambito della revisione del bilancio pluriennale Ue 2021-2027. Sostegno esplicito al raddoppio dei fondi chiesto dalla relatrice Cseh è arrivato dal socialdemocratico romeno Victor Negrescu e dal verde tedesco Rasmus Andresen, che hanno fatto notare come “tutti i Paesi membri chiedono la mobilitazione del Fondo, ma nessuno sembra sostenerne l’aumento”. L’Eurocamera ha anche stimolato la Commissione a ripensare a “una diversa struttura interna del Fondo di solidarietà”, dal momento in cui “gli stanziamenti hanno tempi troppo lunghi”. Romania e Italia hanno fatto richiesta di sostegno quasi un anno fa “e solo oggi iniziamo a discutere del dossier, i pagamenti arriveranno ancora più tardi”, ha fatto notare in modo secco l’eurodeputata ungherese. Il rischio è che “possa risentirne l’immagine dell’Ue”, le ha fatto eco Andresen.
Cos’è il Fondo di solidarietà Ue
Il Fondo di solidarietà è un dispositivo fuori bilancio che permette di mobilitare fino a 500 milioni di euro all’anno – oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente – per coprire parte dei costi per la ricostruzione. Gli Stati membri colpiti da disastri naturali possono richiederne l’attivazione alla Commissione entro 12 settimane dalla data dei primi danni rilevati, allegando alla domanda una stima dei danni. Questo dispositivo ammette interventi d’emergenza come il “ripristino immediato del funzionamento delle infrastrutture nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione”. Nel quadro della revisione del bilancio pluriennale Ue, l’esecutivo comunitario ha anche proposto di aumentare gli stanziamenti per il Fondo di solidarietà europeo di 2,5 miliardi di euro “per affrontare i disastri a ripetizione”, dal momento in cui “i cambiamenti climatici sono destinati a rimanere e i fondi correlati a eventi meteorologici estremi devono sostenere gli sforzi di preparazione – e nel caso di ricostruzione – dei Paesi membri”.
I fondi del 2023 saranno quasi completamente assorbiti dai tre disastri naturali in Italia, Romania e Turchia, ma si guarda già al prossimo anno. Se non arriverà una proposta dalla Commissione Ue ai co-legislatori entro poche settimane, nel bilancio del 2024 del Fondo di solidarietà cadrà la richiesta dell’Italia per le alluvioni in Emilia-Romagna dello scorso maggio, ma anche quella della Slovenia per il peggior disastro naturale della sua storia, ovvero le inondazioni di inizio agosto. Dalla sua attivazione nel 2002 quasi un terzo degli 8,2 miliardi di euro complessivi – circa 3 miliardi – sono stati destinati all’Italia, quasi in doppio della Germania seconda beneficiaria con 1,6 miliardi.