Le parole di Mario Draghi rincuorano gli investitori e le borse fanno registrare diversi rialzi. Venerdì il governatore della Banca centrale europea, al summit della Fed di Jackson Hole, aveva parlato di nuovo di misure “non convenzionali” per “salvaguardare le aspettative di inflazione nel medio-lungo termine” e aiutare l’economia. Draghi, nel ribadire che servono riforme strutturali, ha aperto all’ipotesi di una maggiore flessibilità nelle politiche di consolidamento dei conti pubblici se finalizzata al rafforzamento dell’economia e del mercato del lavoro.
Le sue parole hanno rincuorato gli investitori e così le borse europee hanno fatto registrare un rialzo, consolidando quelli della scorsa settimana: Milano ha guadagnato oltre 1 punto percentuale, così come Francoforte e Parigi, mentre Londra è ancora chiusa per ferie. Lo spread, il differenziale tra Btp italiano e Bund tedesco, è sceso a 156 punti base, con un rendimento dei nostri titoli decennali al 2,55%. Euro in sensibile calo sul dollaro, sceso al di sotto di 1,32 biglietti verdi, non avveniva dal settembre 2013.
L’editor economico del Guardian però ha chiesto a Draghi di fare di più affermando che non basta un modesto programma di acquisto dei titoli e suggerendo di prendere esempio dalle politiche adottate negli Stati Uniti e in Giappone.