Bruxelles – Parola d’ordine: innovazione. L’Unione europea vuole dare nuovo impulso alla sua agenda verde e digitale attraverso un nuovo accordo di libero scambio con le Filippine. Un obiettivo politico, e non solo commerciale, espresso apertamente dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in occasione del suo viaggio a Manila. “Un accordo di libero scambio può essere un trampolino di lancio per una nuova cooperazione tecnologica per modernizzare l’economia in generale”. Vuol dire, tra le altre cose, anche più clean-tech, maggiore certezze in termini di approvvigionamenti, diversificazione di fonti e fornitori.
L’Ue e le Filippine ci riprovano, dunque. I primi negoziati per un accordo di libero scambio tra le due parti sono stati avviati il 22 dicembre 2015, con la Commissione Ue presieduta da Jean-Claude Juncker. Ma in quel momento l’agenda verde e tecnologica dell’Ue era molto diversa. Oggi tutto cambia. L’esecutivo comunitario ha tentato di chiudere un accordo, ma al secondo round negoziale del 2017 non ne hanno fatto seguito altri.
Esiste un accordo di cooperazione e partenariato, entrato in vigore nel 2018, che è cosa diversa da un accordo commerciale di libero scambio vero e proprio. Vero è, sottolinea von der Leyen, che “c’è molto potenziale non sfruttato nelle nostre relazioni commerciali” che si intende sbloccare. Ecco perché la presidente della Commissione Ue si dice “molto lieta” della decisione di lavorare per “portare le nostre relazioni commerciali al livello successivo”. Quindi assicura: “I nostri team si metteranno subito al lavoro per stabilire le giuste condizioni in modo da poter riprendere i negoziati”.
Nel 2022 gli scambi di merci tra i due partner sono stati pari a 18,4 miliardi di euro , mentre gli scambi bilaterali di servizi (dati 2021, ndr) hanno raggiunto i 4,7 miliardi di euro. Attualmente l’Ue è il quarto partner commerciale delle Filippine, rappresentando il 7,9% del commercio totale del Paese (dopo Cina, Giappone e Stati Uniti). Un accordo commerciale potrebbe cambiare questi numeri, e non di poco.
C’è un obiettivo strategico a cui dover rispondere. “Abbiamo tutti imparato a nostre spese il costo delle dipendenze economiche”, sottolinea von der Leyen. Un riferimento alla Russia, e ai forti legami soprattutto energetici del blocco dei Ventisette con il suo principale fornitore, Gazprom. “Dobbiamo diversificare le nostre linee di approvvigionamento e renderle resilienti”.
L’accordo commerciale Ue-Filippine intende rispondere a questo obiettivo di indipendenza strategica. Soprattutto per quanto riguarda le materie prime critiche indispensabili per le transizioni verde e tecnologica. “Ne abbiamo bisogno per il nostro futuro pulito e digitale”, riconosce von der Leyen. Qui “le Filippine hanno un grande potenziale, e vogliamo lavorare in collaborazione” con il Paese asiatico.