Bruxelles – Rendere strutturale e permanente il meccanismo per gli acquisti congiunti di gas ed estenderlo anche ai gas rinnovabili, come il biogas e il biometano, e l’idrogeno. La proposta della Commissione europea è stata trasmessa al Parlamento europeo e Consiglio, i due co-legislatori europei, che stanno attualmente negoziando a livello interistituzionale sul suo pacchetto legislativo presentato a dicembre 2021 per decarbonizzare il mercato del gas e dell’idrogeno. Il documento informale di lavoro propone i dettagli di come l’aggregazione comune a livello europeo della domanda di gas e idrogeno dovrebbe diventare parte del pacchetto legislativo come un elemento strutturale.
“L’aggregazione della domanda può svolgere un ruolo fondamentale a lungo termine e al di là delle situazioni di crisi, facilitando i partenariati reciprocamente vantaggiosi che contribuiscono alla trasparenza, alla diversificazione e alla sicurezza dell’approvvigionamento”, si legge nel documento. “L’aggregazione della domanda dovrebbe sostenere in particolare le imprese che in precedenza acquistavano gas solo o principalmente da fornitori russi, aiutandole a rifornirsi da fornitori o prestatori di gas naturale alternativi a condizioni vantaggiose”.
La crisi energetica con Mosca e gli acquisti congiunti di energia
Il meccanismo di aggregazione della domanda di gas per gli acquisti congiunti è stato introdotto lo scorso anno, nel pieno della guerra di Russia in Ucraina e dell’impegno politico dell’Ue a liberarsi dalla dipendenza energetica dal Cremlino. E’ stato introdotto come strumento di emergenza, non come strumento strutturale di politica energetica per l’Unione europea. Ma Bruxelles è convinta di poterlo rendere tale. “L’aggregazione della domanda dovrebbe estendersi anche all’idrogeno, ai gas rinnovabili o a basso contenuto di carbonio o ad altri prodotti energetici di base per raggiungere questi obiettivi e contribuire alla decarbonizzazione dell’approvvigionamento energetico dell’Unione”, si legge ancora. Per quanto riguarda l’idrogeno, secondo la Commissione europea dovrebbe rientrare nelle attività della Banca europea dell’idrogeno. L’aggregazione della richiesta sarà volontaria, ma i partecipanti saranno obbligati a comunicare alla Commissione alcuni elementi dei contratti, come ad esempio la durata e i volumi interessati. Per il gas naturale, la Commissione può decidere di rendere obbligatoria l’aggregazione della domanda di fronte a una decisione di esecuzione da parte del Consiglio per dichiarare uno stato di emergenza, su proposta dell’Esecutivo europeo, in caso di problema di approvvigionamento. Stati e aziende che intendono lanciare un bando per l’acquisto di oltre 5 TWh di gas dovranno poi informare l’esecutivo europeo.
Il pacchetto per decarbonizzare il mercato del gas e dell’idrogeno è stato presentato a dicembre 2021 proponendo una revisione dell’attuale legislazione sul mercato interno del gas che risale al 2009 (direttiva 2009/73 / CE e regolamento sull’accesso alle reti di trasporto). Di fronte a una crisi di approvvigionamento energetico dalla Russia che a fine 2021 era solo all’inizio, la Commissione ha proposto contestualmente un programma per l’appalto congiunto volontario degli Stati membri per disporre di scorte strategiche, in linea con le regole di concorrenza dell’UE, come misura preventiva per le emergenze o le crisi di carenza e come avevano chiesto diversi Stati membri tra cui l’Italia. Nella proposta, l’acquisto congiunto è su base volontaria e prevede dunque un ruolo rafforzato dell’Unione europea anche per lo stoccaggio comune e la creazione di riserve strategiche in caso di crisi.