Bruxelles – Dodici settimane di tempo per avanzare a Bruxelles la richiesta di attivazione del Fondo europeo di solidarietà per le alluvioni che lo scorso maggio hanno devastato il Centro Italia e in particolare l’Emilia Romagna. Una richiesta che infine è arrivata sul tavolo della Commissione europea lunedì 24 luglio.
Il governo di Roma ha presentato “una valutazione dei danni e la Commissione esaminerà attentamente la domanda sulla base delle informazioni fornite”, ha confermato oggi (26 luglio) a Eunews un portavoce dell’Esecutivo comunitario. Precisando ancora che se “le condizioni per la mobilitazione del Fondo sono soddisfatte, la Commissione determinerà l’importo dell’assistenza finanziaria, anche in considerazione della disponibilità di bilancio per il sostegno del Fondo di solidarietà nell’ambito della riserva per la solidarietà e gli aiuti d’urgenza e presenterà una proposta su tale base al Parlamento europeo e al Consiglio”.
Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea è uno strumento fuori dal bilancio comunitario che consente all’Ue di fornire sostegno a uno Stato membro (o a un Paese impegnato nei negoziati di adesione) quando deve affrontare i danni causati da gravi catastrofi naturali o gravi emergenze di sanità pubblica. Si tratta di uno strumento al di fuori del bilancio comunitario, con cui è possibile mobilitare fino a 500 milioni di euro all’anno (a prezzi del 2011), oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente, per integrare le spese pubbliche sostenute dagli Stati membri per gli interventi di emergenza.
Il portavoce ha spiegato ancora che il Fondo di solidarietà potrebbe coprire parte dei costi delle operazioni di emergenza e di recupero, “come la riparazione delle infrastrutture danneggiate, la protezione della popolazione, la messa in sicurezza delle infrastrutture preventive e la protezione del patrimonio culturale, nonché le operazioni di bonifica. Le operazioni di emergenza e di recupero possono essere finanziate dal FSUE retroattivamente a partire dal primo giorno della catastrofe. Palazzo Chigi aveva discusso per la prima volta con Bruxelles della possibilità di attivare il Fondo di solidarietà già all’indomani degli eventi estremi, in occasione della visita nelle zone alluvionate della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, lo scorso 25 maggio.