Bruxelles – Quasi 300mila tonnellate di munizioni risalenti alle due guerre mondiali giacciono ancora sul fondo del Mar Baltico, contribuendo a renderlo il mare più inquinato d’Europa e impedendo anche lo sviluppo delle attività economiche in mare. La Commissione europea riunirà il 29 settembre a Palanga, in Lituania, i ministri degli otto Paesi dell’Ue che si affacciano sul Mar Baltico, (Danimarca, Germania, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Finlandia e Svezia), per la seconda edizione della conferenza ‘Our Baltic’.
I temi all’ordine del giorno saranno i progressi compiuti sulle azioni annunciate nella dichiarazione ministeriale dell’ultima conferenza del 2020 e anche trovare modi per consentire alle attività in mare di prosperare (ad esempio l’energia rinnovabile offshore, acquacoltura, bioeconomia). Ma ci sarà anche un focus speciale sulle munizioni inesplose durante le due guerre mondiali, alla ricerca di una soluzione comune per smaltire o gestire le 300.000 tonnellate di munizioni inesplose che giacciono ancora sul fondo del Mar Baltico, causando inquinamento e impedendo lo sviluppo delle attività economiche in mare.
There’s one hidden danger in the #BalticSea.
The 300,000 tonnes of unexploded munition on its seabed.
This is one of the challenges this precious sea faces that we must address now.
29 September, #OurBaltic conference.
We’ll focus on solving it.https://t.co/pUugMTQ0PF pic.twitter.com/sdOb7hfmLV
— Virginijus Sinkevičius (@VSinkevicius) July 24, 2023
“Il Mar Baltico non è in buone condizioni. È tempo di salvare questo mare per le persone che lo abitano, per i nostri pescatori e per le generazioni future”, ha avvertito il commissario europeo per l’ambiente, Virginijus Sinkevičius, annunciando che a settembre “inviterò i ministri responsabili della pesca, dell’agricoltura e dell’ambiente di tutti i paesi dell’UE che si affacciano sul Baltico a intensificare la loro azione”. In particolare, ha aggiunto il ministro, “affroneremo una minaccia invisibile: le munizioni inesplose che giacciono in fondo al mare. Non vedo l’ora di intraprendere azioni più mirate insieme in modo da poter risolvere i complessi problemi che questo mare maestoso deve affrontare”.
La condizione del Mar Baltico
L’Ue stima che siano più di 85 milioni di persone a vivere intorno al bacino del Baltico, un ecosistema la “cui scarsa profondità, la connessione limitata con l’oceano, la lenta circolazione dell’acqua e la bassa temperatura dell’acqua” lo rendono particolarmente esposto. Non solo, il Baltico è anche il mare più inquinato d’Europa, oltre a essere gravato dalla “perdita di biodiversità, dai cambiamenti climatici, dall’eutrofizzazione, dalla pesca eccessiva e da livelli elevati di contaminanti come prodotti farmaceutici e rifiuti, in particolare rifiuti di plastica”.
Il 97 per cento del Mar Baltico è interessato dall’eutrofizzazione, una condizione di particolare ricchezza di sostanze nutritive, e l’abbassamento dei livelli di ossigeno combatte l’eutrofizzazione: meno ossigeno significa meno pesci e meno vita nel mare, rendendo l’ecosistema più fragile e più vulnerabile ai cambiamenti ambientali. La prima conferenza si è tenuta nel 2020, quando la Commissione europea e tutti gli Stati membri baltici hanno assunto impegni, tra cui proteggere l’ambiente marino del Mar Baltico, lotta all’eutrofizzazione, ridurre l’inquinamento, garantire una pesca e un’acquacoltura sostenibili, sostenere un’economia blu sostenibile e monitorare i progressi.