Bruxelles – Frans Timmermans lascia Bruxelles e la guida del Green Deal per correre alle elezioni nei Paesi Bassi che si terranno in autunno. Secondo i media olandesi, il vicepresidente della Commissione europea responsabile per il ‘Patto Verde per l’Europa’ sarebbe in procinto di lasciare la vicepresidenza della Commissione europea – al suo ultimo anno di legislatura – per mettersi alla guida della coalizione del partito di centrosinistra Pvda (di cui fa parte Timmermans) e della Sinistra Verde GroenLinks.
Frans Timmermans stelt zich kandidaat als lijsttrekker nieuwe PvdA/GroenLinks-combinatie https://t.co/qkM44sjOW8
— de Volkskrant (@volkskrant) July 20, 2023
Secondo il quotidiano olandese De Volkskrant, Timmermans avrebbe già informato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, della sua intenzione, ma la notizia dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime ore dallo stesso vicepresidente. La Commissione non conferma di aver ricevuto alcuna comunicazione in merito ma solo di essere in “contatto con il gabinetto del vicepresidente”, a detta della portavoce Arianna Podestà. Timmermans, 62 anni, è alla guida del Green Deal europeo dal 2019, ma ha una esperienza decennale nella politica europea e in quella nazionale. Prima di far parte dell’attuale Commissione a guida Ursula von der Leyen, dal 2014 al 2019 è stato vicepresidente della Commissione a guida Jean-Claude Juncker responsabile per le Relazioni interistituzionali, Stato di diritto, Carta dei diritti fondamentali. Prima di approdare a Bruxelles, è stato due volte ministro degli Affari Esteri in due governi (dal 2007 al 2010, poi dal 2012 al 2014). L’attuale coalizione di governo del premier Mark Rutte in carica dal 10 gennaio dello scorso anno è crollata lo scorso 10 luglio per le tensioni ormai inconciliabili tra i quattro partiti che sostenevano il governo Rutte IV (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, Democraten 66, Appello Cristiano Democratico e Unione Cristiana) sotto la pressione della gestione delle persone migranti in arrivo nei Paesi Bassi.
Timmermans è diventato nei mesi scorsi il bersaglio politico del centro-destra europeo, al centro di critiche per l’attuazione di alcuni pilastri del Green Deal europeo. Non da ultimo, la Legge sul ripristino della natura che è stata centrale durante l’ultima sessione plenaria a Strasburgo, in cui il Parlamento europeo ha infine trovato un accordo sul mandato negoziale. Non sorprende per questo che la notizia della candidatura sia stata accolta in modo positivo dal mondo politico europeo ma anche italiano. “Qualunque sia la scelta degli elettori, la candidatura di Frans Timmermans alle elezioni in Olanda è comunque una bella notizia per l’Europa, perché il commissario dovrà prendersi un congedo, speriamo a lungo, come prescrive il codice di comportamento”, ha scritto in un tweet il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Peraltro, le sue esternazioni erano già da tempo più consone a un candidato politico, che a un commissario europeo”, ha aggiunto. Ancora più diretto il vicepremier Matteo Salvini: “Non ci mancherà. Quanti danni ha fatto questo signore, contiamo che gli elettori olandesi lo trattino come merita”.
Timmermans, il Green Deal in persona, abbandona il ruolo non solo in un momento di crisi di legittimità del Patto verde, ma anche in un momento delicato in cui vari dossier dovranno essere chiusi prima della scadenza della legislatura nel 2024. Dalla legge sulla natura al taglio dei pesticidi – ovvero i due pilastri agricoli del Green Deal europeo -, ma anche alcuni file particolarmente divisivi in Italia, come la direttiva sull’efficientamento energetico delle case (la cosiddetta direttiva case green) e il nuovo regolamento sugli imballaggi.