Bruxelles – Triplicare il tasso globale di diffusione di energie rinnovabili e raddoppiare il tasso globale di efficienza energetica entro il 2030. Entrambi gli obiettivi dovrebbero essere volontari e non vincolanti, ma prende forma la strategia globale per la transizione energetica, con impegni comuni, che l’Unione europea punterà a concretizzare alla prossima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva annunciato nei mesi scorsi che l’Ue sosterrà obiettivi globali per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Nei giorni scorsi sono stati i commissari per l’energia, Kadri Simson, e il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans, a chiarire in cosa consisterà l’iniziativa che Bruxelles promuoverà. Simson ha spiegato che l’idea è quella di proporre sul fronte delle energie pulite un impegno volontario e non vincolante a triplicare il tasso globale di diffusione delle energie rinnovabili entro il 2030. Sul fronte del taglio ai consumi di energia Bruxelles proporrà di raddoppiare il tasso globale di miglioramenti dell’efficienza energetica in questo decennio rispetto al decennio precedente”.
Impegni globali, anche se non vincolanti, che dovrebbero rispecchiare a pieno gli obiettivi energetici dell’Ue al 2030, tanto sul fronte dell’efficienza che delle rinnovabili. Di recente, nel quadro del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’ l’Unione europea ha rivisto al rialzo i target per entrambi gli obiettivi attraverso la revisione della direttiva sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili (entrambe del 2018): un aumento della quota di energie rinnovabili nel consumo finale di energia dell’Ue al 42,5 per cento entro il 2030, con l’idea di ‘impegnarsi’ a raggiungere il 45 per cento (con un ulteriore aumento indicativo del 2,5 per cento che però non è vincolante); fissando l’obiettivo di ridurre collettivamente il consumo finale di energia dell’11,7 per cento nel 2030, rispetto alle previsioni formulate nel 2020.
Ieri si è aperto a Bruxelles il 7° incontro ministeriale sull’azione per il clima (MoCA) ospitato dall’Ue, dal Canada e dalla Cina, con la partecipazione dei ministri degli Stati del G20 e altre parti chiave dei negoziati sul clima delle Nazioni Unite. Ed è in questa occasione che il vicepresidente per il Green Deal, Frans Timmermans, ha fatto sapere di voler “contare sul sostegno di tutti per raggiungere questi obiettivi” e per renderli parte dei principali risultati della COP28. La ministeriale si è tenuta alla presenza del presidente designato della Cop28, Sultano Al Jaber, controverso per la sua posizione non solo da ministro dell’Industria e delle Tecnologie negli Emirati Arabi Uniti, ma soprattutto di amministratore delegato della compagnia petrolifera di Stato, la Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc). Al-Jaber ha presentato un piano d’azione basato su quattro pilastri concentrandosi sulla riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e sull’aumento della capacità delle energie rinnovabili e dell’idrogeno. Oltre alla transizione, il grande tema al centro della prossima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite sarà l’importanza di risolvere la questione del finanziamento della lotta ai cambiamenti climatici e la trasformazione dell’attuale architettura finanziaria e soluzioni per mobilitare capitali privati su larga scala verso azione per il clima.