Bruxelles – Sei mesi di presidenza e una missione: chiudere quanti più file legislativi possibile in attesa della nuova legislatura che si aprirà nel 2024 con le elezioni europee di giugno. E’ un compito importante quello che spetta alla Spagna che da sabato primo luglio e fino alla fine dell’anno terrà le redini del Consiglio Ue, organizzando le riunioni e mediando la posizione degli Stati membri su alcuni tra i dossier più delicati lasciati aperti dalla presidenza di Svezia, tra cui il patto per le migrazioni e l’asilo e la revisione di un altro patto, quello di stabilità. Un compito ancora più difficile dal momento che tra esattamente 20 giorni, il 23 luglio, Madrid sarà chiamata alle urne in un voto anticipato che rischia di modificarne il volto politico con una ricaduta anche sulle politiche di Bruxelles.
Come da tradizione, il collegio guidato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è recato oggi (3 luglio) in visita a Madrid per l’inaugurazione ufficiale del semestre e la presentazione delle priorità dei prossimi sei mesi alla guida dell’Ue. Quasi tutto il collegio era presente, mancavano all’appello una decina di commissari impegnati altrove, e l’incontro si è svolto nella Galleria delle Collezioni Reali insieme ai ministri del governo spagnolo. Reindustrializzazione, transizione energetica, giustizia sociale ed economica ma soprattutto unità dell’Unione: sono quattro le priorità politiche e legislative che domineranno il semestre di presidenza della Spagna che sarà alla guida di turno del Consiglio Ue fino al 31 dicembre, per la quinta volta dopo il 1989, il 1995, il 2002 e il 2010.
“Abbiamo una grande responsabilità e siamo consapevoli che l’Europa sta affrontando nuove sfide, dentro e fuori dalle nostre frontiere. Dobbiamo fare dei progressi”, ha dichiarato il premier Pedro Sanchez, nella conferenza stampa al fianco di von der Leyen, dopo aver avuto un incontro bilaterale con la leader tedesca. Oggi l’inaugurazione ufficiale del semestre, ma la presidenza si è aperta formalmente sabato primo luglio con la visita simbolica di Sanchez a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, e ribadire che il sostegno all’Ucraina, “presente e futuro”, sarà al centro dei prossimi sei mesi. “L’aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina ha scosso le fondamenta dell’Unione europea, sosterremo Kiev durante la guerra e dopo” nella fase di ricostruzione e “Ue e Ucraina insieme arriveranno alla vittoria”, ha ribadito oggi il premier spagnolo.
Sul piano politico e legislativo, la presidenza di Madrid dovrà confrontarsi con la sfida di rendere verde l’industria europea e non perdere la corsa all’approvvigionamento di materie prime critiche oltre che cercare di sbloccare un’intesa con l’Eurocamera su alcuni dossier rimasti in sospeso, a partire dal divisivo patto sull’immigrazione e l’asilo su cui Sanchez è convinto di poter trovare un compromesso tra colegislatori che sia ben “equilibrato tra responsabilità e solidarietà”. “Confido che possiamo chiudere l’accordo in questo semestre, e avrebbe un forte valore simbolico”, ha dichiarato il premier, ringraziando la presidenza svedese per il lavoro svolto finora ed evocando la necessità di una “risposta europea” sul dossier.
Una risposta europea è quella citata anche da von der Leyen, che si è detta fiduciosa sul fatto che la nuova presidenza possa portare a termine i risultati annunciati. “Sono molto fiduciosa che riusciremo a concludere ciò che manca ancora, perché l’atmosfera nell’Unione europea è tale per cui in effetti tutti comprendiamo che la questione migratoria necessita di una risposta europea, e quindi dobbiamo muoverci avanti tutti insieme, fianco a fianco”, ha sottolineato la presidente parlando di un ‘momentum’ propizio in Ue sulla necessità di lavorare insieme e rimanere uniti su alcuni dossier chiave.
Non solo sul Patto migrazione e asilo, ma anche ad esempio sulla proposta di revisione del patto di stabilità e crescita e sulla revisione intermedia del bilancio a lungo termine dell’Unione (2021-2027) avanzata lo scorso 20 giugno. “Conto sulla presidenza spagnola alla guida Ue per raggiungere un accordo tra colegislatori entro la fine dell’anno”, ha chiarito von der Leyen in conferenza stampa ricordando che la Spagna assume la presidenza Ue in un momento “decisivo” in cui l’Ue deve raddoppiare il sostegno all’Ucraina. Sul fronte della reindustrializzazione, la presidenza prende atto di dover lavorare per attrarre nuove imprese e posti di lavoro sul territorio europeo, riducendo quelle che definisce pericolose dipendenze esterne. L’intento è quello di lavorare su due fronti: da un lato, promuovere quei file che consentiranno lo sviluppo di industrie e tecnologie strategiche in Europa e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento, dando particolare importanza al vertice Ue-Celac (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) che si terrà il 17 e 18 luglio a Bruxelles e in cui – a detta di von der Leyen – si cercherà di sbloccare un accordo commerciale con il blocco del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), in stallo dal 2019. La presidenza dovrebbe inoltre proporre una strategia comune per garantire la sicurezza economica e la leadership globale dell’UE entro il 2030.