Bruxelles – Proporre un programma europeo di investimenti per la difesa che servirà da punto di riferimento per futuri progetti congiunti per la sicurezza. E’ quanto chiedono alla Commissione europea i leader dei 27 Stati membri Ue nel capitolo delle conclusioni del Consiglio europeo adottate nella notte tra giovedì e venerdì relative alla sicurezza e alla difesa.
I capi di stato e governo prendono atto dei passi avanti compiuti dall’Ue in materia di difesa. Dal fresco accordo raggiunto mercoledì sull’Edirpa, ovvero lo strumento di finanziamento da 300 milioni di euro dell’industria europea della difesa attraverso gli appalti congiunti, all’esortazione ai co-legislatori europei – Parlamento e Consiglio – a chiudere in tempi rapidi un accordo sull’Atto a sostegno della produzione di munizioni (ASAP), il piano presentato dallo scorso 3 maggio per arrivare a produrre almeno un milione di munizioni all’anno ‘Made in Europe’.
Bruxelles ha proposto un programma di sostegno da 500 milioni di euro in sovvenzioni (di cui 260 milioni dal Fondo europeo per la difesa e 240 milioni dall’atto comune in materia di appalti pubblici (Edirpa), per sostenere progetti industriali o anche partenariati transfrontalieri, oppure ottimizzare o espandere ammodernamento le capacità produttive esistenti, crearne di nuove o ancora incentivare progetti transfrontalieri. I negoziati interistituzionali sul piano per le munizioni sono iniziati questa settimana e da qui l’esortazione a chiudere un accordo quanto prima. Il terzo ‘invito’ alla Commissione che i leader affidano al testo delle conclusioni è quello a presentare una proposta di regolamento per dar vita a un Programma europeo di investimenti per la difesa (EDIP) per rafforzare la capacità e la resilienza della base tecnologica e industriale della difesa europea.
Nel contesto della guerra di Russia in Ucraina, gli Stati membri Ue hanno invitato la Commissione europea a presentare una proposta per potenziare con urgenza l’aumento della capacità produttiva dell’industria europea della difesa, garantendo le catene di approvvigionamento, agevolando le procedure di appalto e anche ponendo rimedio alle carenze di capacità produttiva e promuovere gli investimenti. Dopo i vaccini e il gas, a luglio dello scorso anno la Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio attraverso un regolamento di impegnare 500 milioni di euro dal bilancio europeo (per gli anni 2022-2024) per facilitare l’acquisto congiunto di armi a livello europeo, con il doppio obiettivo di ristabilire il livello di scorte, in parte ridimensionate a causa del sostegno dato all’Ucraina nella guerra provocata dalla Russia, e contribuire alla costruzione di una industria europea della difesa.