Bruxelles – Il Parlamento Europeo promette di ribilanciare ulteriormente l’equazione tra solidarietà e responsabilità nella gestione comunitaria della migrazione. Con una maggiore attenzione al coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare. Al termine della tre giorni a Lampedusa, il presidente della commissione per le libertà civili (Libe) dell’Eurocamera, Juan Fernando Lopez Aguilar, è stato chiaro: “Faremo del nostro meglio per migliorare una situazione che ci è parsa inaccettabile”.
La visita della delegazione, composta da undici deputati della commissione Libe, nell’isola siciliana si è svolta per una beffarda coincidenza a pochi giorni dal tragico naufragio di Pylos, nel quale almeno 82 persone migranti hanno perso la vita e altri 500 sono ancora dispersi. Ma soprattutto, a sole due settimane dall’accordo tra i 27 Paesi membri su due dossier chiave del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, quelli riguardanti le procedure d’asilo (Apr) e la gestione della migrazione e l’asilo (Ramm). Ora i fascicoli saranno oggetto della negoziazione tra i due colegislatori, e l’Eurocamera vuole provare a incidere sul testo finale.
“L’obiettivo non era soltanto ascoltare testimonianze, ma soprattutto dedurre le conseguenze rilevanti per il lavoro che dobbiamo fare”, ha dichiarato Lopez Aguilar in conferenza stampa. Ovvero legiferare sulla migrazione e asilo, con la speranza di concludere i lavori “prima della fine della legislatura“. Per il socialista spagnolo, l’obiettivo dell’Eurocamera deve essere “dare una risposta all’altezza dei bisogni di Lampedusa, della Sicilia, dell’Italia e degli Stati in prima linea”.
Dal 19 al 22 giugno gli eurodeputati, tra cui anche gli italiani Pietro Bartolo (Pd), Laura Ferrara (M5S), Alessandra Mussolini (Fi), Giuseppe Milazzo (Fdi) e Annalisa Tardino (Lega), hanno incontrato i rappresentanti politici e amministrativi locali e regionali, tra cui il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, e il prefetto Francesco Zito, direttore per le politiche di immigrazione e asilo del ministero dell’Interno. Durante la visita, la missione ha assistito a una dimostrazione di ricerca e soccorso da parte della Guardia Costiera e a una visita guidata nel centro di accoglienza per migranti e richiedenti asilo di Lampedusa. Parallelamente agli interlocutori istituzionali – tra cui anche rappresentanti della Guardia di Finanza e dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) – la delegazione ha ascoltato le testimonianze delle Ong che si occupano di ricerca e salvataggio (Sea Watch, Emergency Open Arms, Médecins sans frontières, ResQship e Mediterranea) e di diverse organizzazioni internazionali coinvolte nella gestione dell’hotspot di Lampedusa (la Croce Rossa Italiana, l’Unhcr, Save the Children, l’Oim e Mediterranean Hope).
Lopez Aguilar ha espresso gratitudine alle autorità e alle organizzazioni della società civile per il loro lavoro sul campo: “Riconosciamo lo sforzo italiano di solidarietà, i trasferimenti dall’hotspot verso la Sicilia o il continente sono ammirevoli e costano tantissimi soldi”, ha rimarcato. Una solidarietà che l’Eurocamera vuole “vincolante e obbligatoria in casi di emergenza, e a Lampedusa l’emergenza si vive quotidianamente”. Al momento, nell’hotspot dell’isola sono ospitati 807 persone migranti, a fronte di una capacità massima di 400 posti. Anche durante la visita della delegazione Ue, la Guardia Costiera italiana ha dovuto effettuare un’operazione in mare in cui è riuscita a mettere in salvo 44 persone, mentre almeno 3 – tra cui un bimbo di due anni – hanno perso la vita.
Non si tratta soltanto di “smantellare il modello di business dei trafficanti”, ma di “aprire vie legali e sicure” per la migrazione dal continente africano. Il presidente della commissione Libe ha ricordato a tal proposito che “il Parlamento Europeo ha richiamato tante volte” le altre istituzioni e governi sull’apertura di corridoi umanitari: “C’è un vuoto, e una risoluzione adottata nel 2016 fa riferimento proprio ai corridoi umanitari e ai visti umanitari, cioè entrate legali e sicure nell’Unione Europea”, ha rivendicato Lopez Aguilar. Un impegno rinnovato, quello di “curare vie sicure e legali per l’ingresso nell’Ue”, anche nel nuovo Patto, che dovrà “trovare il giusto equilibrio tra equa condivisione delle responsabilità e solidarietà, un equilibrio significativo per Lampedusa, per l’Italia e per tutti gli Stati membri in prima linea”.