Bruxelles – Gli atti di proposta legislativa della Commissione europea non possono essere oggetto di ricorso di singoli deputati europei. Spetto solo al Parlamento europeo nella collegialità, in caso, opporsi alle iniziative dell’esecutivo comunitario. Lo chiarisce il Tribunale dell’Ue. Pronunciandosi contro un’azione legale presentata da René Repasi (S&D) contro il regolamento per la tassonomia, la classificazione delle attività considerate ‘sostenibili, l’organismo di giustizia di Lussemburgo fissa il principio per cui “tutti i diritti del ricorrente connessi all’esercizio della competenza legislativa del Parlamento, sono destinati a essere esercitati solo nell’ambito di
procedure interne del Parlamento”. Si precisa che “il Parlamento ha diritto a un ricorso contro gli atti di diritto dell’Unione”, considerata il soggetto più idoneo e pertinente a far rispettare i principi di democrazia rappresentativa e dello Stato di diritto.
Il principio generale definito dai giudici di Lussemburgo si applica dunque a ogni caso di specie, incluso quello oggetto del ricorso presentato dall’esponente socialdemocratico tedesco che chiedeva l’annullamento della decisione dell’esecutivo comunitario di includere gas fossile e nucleare tra le opzioni valide per la transizione verso un sistema economico-produttivo a basse emissioni di CO2.