Bruxelles – Idrogeno, materie prime critiche e un impegno a concludere quanto prima – possibilmente entro l’anno – l’accordo commerciale con il blocco del Mercosur, in stallo dal 2019. Si è chiuso ieri (15 giugno) a Città del Messico il tour dell’America Latina che da lunedì a giovedì ha impegnato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in Brasile, Argentina, poi ancora Cile e, infine, Messico. Un vero e proprio tour organizzato con l’obiettivo di rafforzare le relazioni con i principali Paesi della regione e gettare le basi per preparare il vertice Ue-Celac (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) che sarà ospitato nella capitale d’Europa il 17 e 18 luglio.
Con l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Unione europea sta passo dopo passo cercando di rivoluzionare la sua strategia per una dimensione esterna e vuole rafforzare la cooperazione con i Paesi ‘like minded’, ovvero i Paesi che la pensano allo stesso e modo e che, più nella sostanza, sono in grado di fornire all’Europa nuove fonti commerciali e di minerali critici necessari per la sua transizione verde e contribuire a ridurre la sua dipendenza dalla Russia e anche dalla Cina. Il viaggio di von der Leyen anticipa il Vertice di luglio con la regione e segue l’adozione con l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, di una comunicazione congiunta con una nuova agenda rinnovata con la regione.
La leader dell’Esecutivo comunitario ha annunciato negli ultimi quattro giorni una serie di progetti e iniziative d’investimento nella regione attraverso Global Gateway, la strategia di finanziamento da 300 miliardi di euro con cui l’Unione europea aspira a dar vita a una alternativa alla Via della Seta cinese. Di questi 300 miliardi di euro, lo ha ripetuto von der Leyen in tutte e quattro le tappe del suo viaggio, circa 10 miliardi sono mobilitati per la regione dell’America Latina e dei Caraibi. Nell’idea di Bruxelles, questi 10 miliardi saranno integrati da investimenti privati e dai contributi degli Stati membri dell’UE.
Lunedì a Brasilia, von der Leyen in conferenza stampa al fianco del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha in sostanza ricordato quanto è importante la cooperazione tra Unione europea e Brasile per affrontare la sfida del cambiamento climatico. Bruxelles sostiene finanziariamente il Fondo amazzonico e l’obiettivo di porre fine alla deforestazione entro il 2030. Ma von der Leyen ha ricordato anche che “il Brasile è anche una superpotenza nelle energie rinnovabili, producendo l’87 per cento della sua elettricità da fonti rinnovabili”, ha osservato, e ha annunciato il lancio di un nuovo progetto faro di Global Gateway sull’idrogeno. “Con questo, l’Europa investirà 2 miliardi di euro per sostenere la produzione brasiliana di idrogeno verde e per promuovere l’efficienza energetica nel vostro settore”, ha affermato. I due leader hanno discusso inoltre di commercio e investimenti, sottolineando l’ambizione di concludere l’accordo Ue-Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) “il prima possibile, al più tardi entro la fine dell’anno”. Von der Leyen lo ha descritto come “più di un accordo commerciale”, affermando che si trattava di un impegno a lungo termine e di una piattaforma di dialogo.
Ma una delle principali ragioni del viaggio di von der Leyen era quello di mettere le basi per una cooperazione commerciale rafforzata sulle materie prime critiche che sono indispensabili per la doppia transizione verde e digitale. L’Ue stima che grazie agli accordi commerciali già in essere, gli scambi bilaterali di beni sono aumentati del 40 per cento dal 2018 al 2022, con un totale di scambi bilaterali di beni e servizi pari a 369 miliardi di euro nel 2022. Il rafforzamento dei partenariati commerciali con la regione è la chiave per non perdere la corsa all’approvvigionamento di materie prime critiche per la transizione. Bruxelles sta lavorando per rafforzare partnership commerciali strategiche con quei Paesi che possono aiutare l’Unione nella corsa alle materie prime: il Cile, ad esempio, è il secondo produttore al mondo di litio, che viene usato per la produzione delle batterie.
Martedì von der Leyen ha siglato a Buenos Aires un Memorandum d’intesa sulle materie prime critiche tra Unione europea e Argentina insieme al presidente, Alberto Fernandez, costruito su cinque aree di cooperazione strategica. Per von der Leyen “si tratta di un’iniziativa davvero vincente. È un grande passo avanti per le ambizioni climatiche dell’UE ed è vantaggioso per l’Argentina in quanto attore globale chiave nella transizione verso l’energia pulita.
Una partnership basata su impegni condivisi per un futuro più verde, digitale e resiliente per tutti”. Stima che solo la domanda europea di litio entro il 2030 sarà 12 volte maggiore di quanto non sia oggi. “Quindi il protocollo d’intesa che abbiamo appena firmato, ma anche l’accordo UE-Mercosur, renderanno possibili flussi di investimenti cruciali”, ha concluso.
Con il presidente cileno, Gabriel Boric, von der Leyen mercoledì ha poi annunciato di aver concordato di lavorare a un partenariato strategico sulle materie prime sostenibili e sull’intera catena del valore. “Promuoveremo l’approvvigionamento e l’estrazione mineraria rispettosi dell’ambiente e dei mezzi di sussistenza delle vostre comunità. E lavoreremo con voi per sviluppare l’intera catena del valore qui in Cile”, ha spiegato. Non solo materie prime critiche. Ue e Cile hanno lanciato anche il primo Fondo per l’idrogeno rinnovabile, che sarà dotato di un budget iniziale di 225 milioni di euro, per sostenere lo sviluppo di questa industria strategica in Cile.
A chiudere il cerchio, ieri, l’incontro a Città del Messico con il presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, con il quale però non c’è stata ieri alcuna conferenza stampa congiunta. Al termine dell’incontro solo una dichiarazione comune in cui i due leader hanno ricordato l’importanza di sviluppare un partenariato politico, commerciale e di cooperazione più approfondito e di concludere entro la fine dell’anno un accordo globale aggiornato. Entrambi i presidenti hanno identificato il Messico come un hub energetico, industriale e logistico strategico per rifornire i mercati nordamericani ed europei, con un alto potenziale nell’energia dell’idrogeno verde, e hanno convenuto che gli investimenti europei saranno importanti per contribuire al suo sviluppo.