Bruxelles – Le future decisioni della Banca centrale europea (Bce) assicureranno che i tassi siano sufficientemente restrittivi per ottenere “un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2 per cento e saranno mantenuti a quei livelli per tutto il tempo necessario”. Tassi restrittivi per tutto il tempo necessario è quanto promette oggi (5 giugno) la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo.
“Le nostre decisioni sui tassi ufficiali continueranno a basarsi sulla nostra valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria”, ha precisato in un confronto con gli eurodeputati di ampio respiro, in cui la numero uno di Francoforte ha restituito la fotografia di un’Eurozona in cui la crescita si è quasi arrestata all’inizio del 2023. “L’attività è sostenuta dal calo dei prezzi dell’energia, dall’allentamento delle strozzature nell’approvvigionamento e dal sostegno della politica fiscale alle imprese e alle famiglie”, ha spiegato la presidente, incalzando i governi a ritirare le misure di sostegno varate per affrontare i picchi di prezzo dell’energia per evitare di aumentare le pressioni inflazionistiche a medio termine, che richiederebbero una risposta di politica monetaria più energica.
Mette in guardia del fatto che le pressioni sui prezzi rimangono forti. “L’inflazione al netto di energia e alimentari è scesa al 5,3 per cento a maggio dal 5,6 per cento ad aprile”, ha detto, precisando che gli ultimi “dati disponibili suggeriscono che gli indicatori delle pressioni inflazionistiche di fondo rimangono elevati e, sebbene alcuni mostrino segni di moderazione, non vi è alcuna chiara evidenza che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il picco”. Lagarde, interrogata dagli eurodeputati, ha risposto a una domanda sulla recente proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita, “so che ci sono alcuni Stati membri che sono in dissenso, ma speriamo che si possa raggiungere un accordo in tempo per la preparazione dei bilanci per l’esercizio 2024, in modo che gli Stati membri sappiano come comportarsi e non si trovino in un limbo. Speriamo che ci siano i tempi, entro la fine del 2023, per concordare tra le parti un nuovo quadro di riferimento”, ha detto.