Bruxelles – Ora il contestato sistema di etichettatura delle bevande alcoliche in Irlanda è legge. Il ministro della Salute irlandese, Stephen Donnelly, ha firmato questa mattina (22 maggio) il Regolamento 2023 sulla salute pubblica, che introduce ufficialmente le disposizioni sull’indicazione di informazioni sanitarie sui prodotti alcolici venduti su tutto il territorio nazionale, rinfocolando le polemiche in particolare dell’Italia.
“Questa legge è stata concepita per dare a tutti noi consumatori una migliore comprensione del contenuto alcolico e dei rischi per la salute associati al consumo di alcol”, ha commentato lo stesso ministro annunciando l’entrata in vigore delle nuove misure dal 22 maggio 2026, e spieganfo che permetteranno di “prendere una decisione informata”. La legge prevede non solo che le etichette indichino il contenuto calorico e i grammi di alcol presenti nei prodotti alcolici, ma anche i rischi di malattie epatiche, tumori mortali e per la gravidanza dovuti al consumo di alcol. Le etichette indirizzeranno il consumatore al sito web del Servizio sanitario esecutivo dell’Irlanda (Hse): “Le confezioni di altri prodotti alimentari e bevande contengono già informazioni sulla salute e avvertenze sanitarie, questa legge mette in linea anche i prodotti alcolici”, ha aggiunto il ministro, esortando “altri Paesi a seguire il nostro esempio”. La legge prevede un periodo di transizione di tre anni per dare alle aziende un tempo “significativo” per prepararsi al cambiamento.
Le polemiche sulle etichette irlandesi
Inevitabilmente la tabella di marcia per l’entrata in vigore della legge sul sistema di etichettatura dell’Irlanda ha scatenato un vespaio soprattutto in Italia. “Noi abbiamo già chiesto di intervenire, perché è in contrasto con le regole del Mercato interno“, è il commento del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles: “Riteniamo che le informazioni contenute nel bollino rosso irlandese siano fuorvianti”, ha aggiunto il ministro, riconoscendo allo stesso tempo che l’Irlanda “è un Paese che decide liberamente, noi abbiamo espresso la nostra contrarietà”. La questione aveva già sollevato a gennaio aspre polemiche in particolare in Italia, capofila di un gruppo di Stati membri che ha provato a spingere l’Irlanda a fare un passo indietro e trovare una soluzione di compromesso, accettabile anche dai Paesi tradizionalmente esportatori di vino. Con l’appoggio di Spagna e Francia – e con l’interlocuzione di Portogallo e Grecia – l’Italia pensa a ‘un’etichetta salutista’ più simile a un bugiardino per i medicinali, con i pro e i contro dell’assunzione di alcol.
Secondo la Coldiretti “l’entrata in vigore della legge sulle etichette allarmistiche del vino in Irlanda è un precedente pericoloso che mette a rischio il record nelle esportazioni di vino Made in Italy di 7,9 miliardi realizzati lo scorso anno“, si legge in una nota, che pone l’accento sulla possibilità che la misura sia ridiscussa nel comitato barriere tecniche dell’Organizzazione mondiale del commercio (Oms) il prossimo 21 giugno, “dove verranno presentate ufficialmente le obiezioni già anticipate”. Anche il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamglia, ha definito quello dell’Irlanda un “comportamento inaccettabile” e un “aperto gesto di sfida” alla filiera italiana del vino. Come emerso anche all’evento ‘L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità e benessere’ depo 25 bonus 25 organizzato il 9 marzo da Eunews e Gea – Green Economy Agency, la Lega si è opposta al “gravissimo precedente” reso possibile dal “silenzio della Commissione Europea”, ha attaccato l’eurodeputata Paola Ghidoni.
Come si è arrivati al via libera tacito da Bruxelles
Tutto è nato con la notifica dell’Irlanda il 21 giugno dello scorso anno alla Commissione Europea e agli altri 26 Paesi membri dell’intenzione di introdurre nuove norme e regolamenti sull’etichettatura delle bevande alcoliche sul suo territorio nazionale. La proposta di Dublino si basa sul fatto che, per quanto riguarda la prevenzione oncologica, “il livello più sicuro di consumo di alcol non esiste”, come rileva l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e riconosce anche la risoluzione del Parlamento Ue del 16 febbraio 2022 sulla strategia europea anti-cancro. Avvertenze come Il consumo di alcol provoca malattie del fegato e Alcol e tumori mortali sono direttamente collegati potrebbero essere stampate sulle etichette di bottiglie di vino, birra, liquori o superalcolici, prendendo come ispirazione quelle dei pacchetti di sigarette.
Nel periodo di sei mesi previsto dal Regolamento Ue 1169 del 2011 sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori – in cui la Commissione ha avuto anche la possibilità di consultare il Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali – sono emersi i “pareri circostanziati sfavorevoli” di nove Stati membri, tra cui Francia e Italia. A questo si è aggiunta un’interrogazione scritta al gabinetto von der Leyen da parte dell’eurodeputato francese Brice Hortefeux (Partito Popolare Europeo), in cui è stata denunciata una “chiara violazione dell’integrità del Mercato interno”. Il silenzio-assenso dell’esecutivo comunitario è durato fino alla scadenza del periodo di moratoria di sei mesi previsto dalla normativa. Dal 22 dicembre è arrivato così il via libera all’Irlanda ad apporre etichette con health warning sulle bottiglie di alcolici.