Bruxelles – “Abbiamo evitato una recessione invernale e siamo pronti per una crescita moderata quest’anno e il prossimo“. La sintesi della congiuntura del momento e delle previsioni economiche di primavera è tutta qui, nelle parole del commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. Perché i numeri sorridono ad un’Europa pronta al peggio, che si ritrova un contesto diverso, migliore, peraltro annunciato. L’Ue crescerà dell’1 per cento nel 2023 e dell’1,7 per cento nel 2024. Cifre riviste al rialzo rispetto alle stime di pochi mesi fa (0,8 per cento e 1,6 per cento rispettivamente). Lo stesso vale per l’eurozona: 1,1 per cento di crescita quest’anno, 1,6 per cento il prossimo (rispetto a 0,9 per cento e 1,5 per cento preventivato in inverno).
In questo rinnovato contesto un fattore chiave lo gioca l‘inflazione. Adesso è al 7 per cento, ma l’esecutivo comunitario ritiene che si attesterà al 5,8 per cento alle fine di quest’anno, per poi scendere al 2,8 per cento nel 2024. “L’inflazione si è dimostrata più vischiosa del previsto, ma si prevede che diminuirà gradualmente”, sintetizza Gentiloni.
Ma quello che ha giocato a favore, e ancora lo sta giocando, è l’energia. “Un importante cambiamento positivo alla base di questa previsione è l’ulteriore calo dei prezzi delle materie prime energetiche”, sottolinea il commissario per l’Economia. “I prezzi all’ingrosso del gas e dell’elettricità nell’Ue sono notevolmente diminuiti rispetto ai picchi dello scorso anno e hanno continuato a diminuire anche dopo le previsioni invernali”. Ma soprattutto “non si è concretizzata la principale preoccupazione per l’economia europea, ovvero una dirompente carenza di approvvigionamento di gas“.
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