Bruxelles – Nel 2022 caratterizzato da un’inflazione annuale galoppante, che ha raggiunto il livello record del 9,2 per cento in Ue, i salari e gli stipendi orari medi sono aumentati in tutti i 27 Paesi membri, con una media del 4,4 per cento. Di poco inferiore il dato relativo alla zona euro, con un incremento del 4 per cento. Il rapporto pubblicato oggi (20 aprile) da Eurostat non sorride all’Italia, fanalino di coda con appena un +2,3 per cento di retribuzione oraria.
L’Italia condivide il primato negativo con Malta, Finlandia e Danimarca, mentre gli aumenti più significativi sono stati registrati in Ungheria (+16,4 per cento), Bulgaria e Lituania. I salari orari in Germania e Francia, le due maggiori potenze economiche del continente davanti all’Italia, sono aumentati all’incirca del 4 per cento.
Da 20,8 euro all’ora a 21,2: questo l’aumento della retribuzione oraria media in Italia nei settori dell’industria, delle costruzioni e dei servizi. Anche sul dato assoluto sotto la media Ue, attestata a 22,9 euro all’ora. Ancora peggio se si guarda il club riservato alla zona Euro, dove mediamente si guadagna 25,5 euro all’ora.
Secondo i dati Eurostat, le attività economiche che hanno registrato i maggiori incrementi annui nel 2022 sono state “l’estrazione mineraria” (+9,6), seguita da “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+6,4), “fornitura di energia elettrica, gas, vapore e condizionamento” e “attività finanziarie e assicurative” (entrambe +5,6 per cento).