Bruxelles – Lo stato d’emergenza per l’incremento degli sbarchi di migranti in Italia tiene banco al Parlamento europeo. A dire il vero il primo tentativo del presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, di inserire all’agenda della sessione plenaria, al via oggi (17 aprile) a Strasburgo, un dibattito dal titolo “Necessità di solidarietà dell’Ue nei confronti dell’Italia in situazione di emergenza a causa dell’aumento dei flussi di migranti“, è però andato fuori bersaglio e non è stato approvato dall’Aula. La coalizione formata da socialisti e democratici (S&d), Verdi e Sinistra europea ha poi corretto il tiro. Il dibattito si farà, ma con un titolo di tutt’altro sapore politico: “Necessità di solidarietà europea e di salvare vite umane nel Mediterraneo, in particolare in Italia”. E anche Weber e i popolari hanno votato a favore.
Via dunque il focus sull’emergenza flussi, sostituito da quella formuletta “salvare vite umane” che a una parte della destra europea proprio non va giù. Weber ha preferito ingoiare il boccone amaro e, dopo essersi visto rifiutare la proposta di dibattito con 151 favorevoli e 227 contrari, si è allineato ai gruppi di sinistra. Dando indicazione ai suoi di supportare la richiesta della rivale, la capogruppo S&d, Iratxe Garcia Pérez: la controproposta è stata adottata con 251 si, 119 no e 13 astenuti. Per il leader del Ppe il dibattito rimane comunque “fondamentale”: ringraziando i cittadini italiani che “vogliono aiutare le persone” migranti, ma che non ricevono aiuto dagli altri Paesi europei, Weber ha sottolineato l’urgenza di una “solidarietà effettiva”.
Spaccatura importante nella coalizione del governo italiano. Forza Italia si è adeguata all’indicazione del Ppe votando a favore, mentre leghisti e meloniani hanno puntato i piedi: o si parla dell’emergenza sbarchi, o non si parla proprio. La terza via è stata indicata dai liberali di Renew, che si sono astenuti a entrambe le proposte. “Sono doppiamente sorpreso”, ha dichiarato in aula il capogruppo Stéphane Séjourné prima di provocare esplicitamente Weber: “Non so se faremo un dibattito sull’Italia ogni volta che Weber concede un’intervista al Corriere della Sera o ogni volta che la Meloni dà un indicazione al Ppe”, ha chiesto ironicamente ai colleghi. Dal punto di vista di Séjourné tuttavia, la sinistra è caduta nella trappola orchestrata dai popolari, senza bocciare la loro proposta ma rilanciando: anche se con premesse differenti, il dibattito che Weber tanto voleva si farà.
Domani pomeriggio all’Eurocamera saranno presenti anche Consiglio e Commissione Ue: Jessica Roswall, ministra per gli Affari Ue svedese, in rappresentanza del Consiglio, mentre per l’esecutivo comunitario non è ancora stato reso noto chi parteciperà al dibattito, che sarà senza risoluzione.