Bruxelles – Dalla rigenerazione dei prodotti al controllo di qualità predittivo, dallo sviluppo della robotica e dell’Intelligenza artificiale a produzioni talmente efficienti da ridurre a zero le emissioni, i rifiuti o gli scarti di lavorazione. La manifattura avrà un ruolo sempre maggiore nel sostenere la doppia transizione digitale e green, due pilastri della nuova strategia dell’Unione fortemente sostenuta dalla Commissione europea.
In questo quadro la
cooperazione interregionale continuerà a rappresentare l’infrastruttura principale per veicolare e diffondere conoscenze, innovazione e buone pratiche. Un focus sullo stato del manifatturiero avanzato in Europa, sulle opportunità future e sulle partnership tra le regioni europee è stato fatto oggi al Parlamento europeo di Bruxelles dove
Afil (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia), ha riunito intorno allo stesso tavolo i rappresentanti della Commissione europea e quelli del Pilot Efficient and Sustainable Manufacturing (ESM), una degli otto ambiti applicativi dell’Iniziativa Vanguard, network internazionale a cui aderiscono 39 regioni europee e dedicato al manifatturiero avanzato.
“Vanguard è un ottimo veicolo di soft governance che permette di collegare le istituzioni europee e le istituzioni regionali a favore dei propri membri, cioè soggetti industriali, università ed enti di ricerca deputati a sviluppare progetti e trasferire l’innovazione sui mercati”, ha ricordato Tullio Tolio, presidente del comitato tecnico scientifico di Afil.
All’evento sono intervenuti Ramunas Linartas della DG Regio, Jurgen Tiedje della DG RTD, Marek Przeor della DG Grow e Sandro D’Elia della DG Connect.
Linartas ha enfatizzato il ruolo dei fondi strutturali per la riduzione dei divari economici e sociali tra le diverse parti del’Unione affermando la possibilità di operare sulla diffusione di tecnologie e prodotti ad alto valore aggiunto. Prima di arrivare a quel punto, ha però ricordato Tiedje, è importante che network come Vanguard si concentrino sulle applicazioni industriali, cioè su prototipi di prodotti e materiali ad alto contenuto di innovazione. Il livello di digitalizzazione in Europa è ancora troppo basso, ha tuttavia avvertito D’Elia. In alcuni casi in modo sorprendente, ha spiegato citando il caso del gruppo Volkswagen dove il tasso di macchine utensili gestibili da remoto è di circa il 20 per cento. La bassa diffusione delle tecnologie digitali nell’industria è un tema che impatta direttamente sulla sovranità dell’Europa, cioè sulla necessità di non dipendere in modo predominante da altre potenze globali per prodotti, materiali e servizi ritenuti strategici.
Ma è inoltre il settore manifatturiero a essere il centro della doppia transizione ecologica e digitale. Economia circolare, de-manufacturing, re manufacturing solo per fare tre esempi, “sono il futuro di come penseremo, utilizzeremo e riuseremo i prodotti e dei dati che metteranno a disposizione”, ha affermato Tolio. “Il manifatturiero sarà fondamentale perché è il settore che può generare tutti i prodotti che serviranno ad avere un minore impatto ambientale. Quando parliamo di energia pulita, di recupero e rigenerazione alla fine c’è bisogno di macchine che siano in grado di fare questi prodotti combinando tecnologie di trasformazione con la parte di information technology che consente di governare questi processi”.
A breve ci saranno nuove opportunità di finanziamento che possono vedere Vanguard come attore principale. “Abbiamo una visione di come procedere per collegare gli attori di diverse regioni in un quadro internazionale e quindi possiamo sostenere l’Unione europea nello sforzo di generare maggiore cooperazione fra le regioni“, ha concluso il presidente del Comitato scientifico di Afil. “Nell’ambito del manifatturiero siamo probabilmente l’attore più preparato e quindi possiamo aiutare la Commissione a definire le policy e agevolare i partner a fare le richieste sui progetti”.