Bruxelles – Sembra tramontata l’epoca di Sanna Marin, che divenne la più giovane premier del Mondo nel 2019, quando assunse la guida del governo finlandese. Come spesso capita ai leader che guidano, con successo, i loro Paesi in momenti difficili, la gestione della pandemia, l’ingresso nella Nato non sono bastati a confermala al vertice dell’esecutivo dopo le elezioni di ieri, alle quali i socialdemocratici sono arrivati solo terzi.
Secondo gli analisti Marin è stata sconfitta per la sua gestione dell’economia interna. La sua proposta è stata di continuare a investire nella crescita, mentre i conservatori hanno promesso tagli alla spesa pubblica. Su tutto ha pesato la paura dei cittadini per la crescita del debito pubblico, attualmente al 70 per cento, ma è previsto in crescita nei prossini anni fino al 73 per cento.
Le tre forze principali sono lì, distanziate tra loro di meno dell’uno per cento, e le regole in Finlandia prevedono che sia il leader de partito primo arrivato a tentare per primo di formare un governo. In questo caso toccherà a Petteri Orpo, capo dei conservatori della Coalizione nazionale: alla fine dello scrutinio il suo partito ha ottenuto il 20,8 per cento dei voti e 48 seggi sui 200 del Parlamento monocamerale, i Veri Finlandesi, partito nazionalista di estrema destra, il 20,1 per cento e 46 seggi, i socialdemocratici il 19,9 per cento e solo 43 posti. Tutti e tre sono in crescita rispetto alle elezioni del 2019.
Oppo, nonostante il ristrettissimo margine, ha definito quella di ieri “una grande vittoria. Abbiamo ottenuto il mandato dal popolo finlandese – ha rivendicato – e negozieremo per formare un governo”. Un governo che potrebbe comunque contenere anche i socialdemocratici e necessariamente qualche rappresentante dei piccoli partiti (tutti in calo) per poter arrivare a i 101 voti minimi per poter formare una maggioranza. Orno in campagna elettorale non ha però escluso nessuna coalizione, dunque potrebbe, forse, affiancarsi ai Veri Finlandesi, con i quali i socialdemocratici invece non hanno nessuna intenzione di allearsi