Bruxelles – Il ritorno a Bruxelles dopo la vittoria delle primarie del Partito Democratico non poteva essere più fragoroso per Elly Schlein, leader del primo partito di opposizione al governo guidato da Giorgia Meloni. “La strada che sta seguendo non è quella giusta, perché fa domande sbagliate all’Ue”, è l’attacco diretto sulla questione migrazione, tema di cui la premier italiana sta già cercando di intestarsi il successo al Consiglio Europeo in corso. “Lo dico a un governo che celebra la grande attenzione che ottiene” su questo tema, ha incalzato Schlein.
Divise da poche centinaia di metri l’una dall’altra – Meloni al Palazzo Europa sede del Consiglio Ue e Schlein al vertice dei socialisti europei nella vicina Place Jourdan – le due leader hanno fornito due visioni contrapposte di quanto sarà discusso e verosimilmente approvato al vertice dei leader Ue nella parte migrazione (che non avrà un capitolo a se stante, ma rientrerà in poche righe sotto la voce ‘Altri temi’, secondo l’ultima bozza delle conclusioni). “Mi aspetto passi in avanti” sul tema della gestione delle persone migranti, ha confermato la premier Meloni alla stampa le anticipazioni delle fonti diplomatiche di Eunews: “Posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, che chiede alla Commissione Europea di precedere spedita” sull’implementazione di tutte le misure messe sul tavolo dalla presidente Ursula von der Leyen. Proprio la numero uno dell’esecutivo comunitario riferirà al Consiglio sullo stato di avanzamento della cinquantina di misure spalmate su 15 nuclei tematici come risposta alle richieste del vertice straordinario dei leader Ue dello scorso 9 febbraio. “La migrazione è un tema considerato oggi centrale, una cosa impensabile fino a qualche mese fa“, ha rivendicato Meloni: “Viene seguito passo passo dal Consiglio, questa è una ottima notizia”.
Di tutt’altro avviso Schlein: “Nella bozza del Consiglio Ue ci solo poche righe sulle migrazioni, ma questa destra dov’era quando si è cercato di riformare l’accordo di Dublino?“, è l’accusa della segretaria del Pd, parlando alla stampa al termine del vertice dei socialisti europei: “Oggi cercano di rivendicare la centralità del tema migratorio con tre righe che non vogliono dire nulla”. Non solo critiche, ma anche proposte concrete: “Il governo dovrebbe invece chiedere una maggiore condivisione delle responsabilità sull’accoglienza, superando il regolamento di Dublino [del 2013, stabilisce che il compito di esaminare la richiesta di asilo di una persona che fa ingresso in modo irregolare sul territorio comunitario spetta al primo Stato a cui accede, ndr]”, ma anche “ottenendo una missione europea di ricerca e soccorso in mare, perché dove non arrivano purtroppo le motovedette della Guardia Costiera e le Ong vediamo ancora tragedie” come quelle nell’ultimo mese al largo delle coste calabresi e nelle acque del Mediterraneo centrale.
Una proposta elaborata ulteriormente in un secondo punto con la stampa, davanti al Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Ue: “Serve una Mare Nostrum europea, una missione comune di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo che abbia mandato operativo di salvare le vite”, è la proposta dalla segretaria del Pd Schlein: “Di questo c’è bisogno”. Il riferimento è alla missione ricerca e soccorso in mare delle persone migranti, attuata dall’ottobre 2013 all’ottobre 2014 dalla Marina e dall’Aeronautica Militare italiane, per dare una risposta ai naufragi nel Canale di Sicilia. Dal primo novembre del 2014 l’operazione Mare nostrum è stata chiusa e la competenza trasferita a livello Ue con le missioni dell’agenzia Ue Frontex, improntate più sulla lotta al traffico di esseri umani e al contrabbando di armi.