Bruxelles – “La decisione dell’Irlanda, anche se non definitiva, va nella direzione dell’assimilazione delle bevande alcoliche al tabacco. Si vuole percorrere, quindi, una strada in un certo senso di criminalizzazione di un prodotto che certamente presenta delle controindicazioni per la salute, ma che nella tradizione, in particolare Mediterranea, presenta anche degli indubbi vantaggi”. Lo ha detto il vice presidente dell’Osservatorio permanente Giovani e Alcol, Michele Contel, ai microfoni di GEA ed Eunews, a margine dei lavori del convegno di Withub Agrifood 2023 ‘L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità e benessere‘. Vantaggi, spiega, “non solo per ragioni economiche e commerciali, ma perché il consumo di bevande alcoliche moderato – anche se si dice che non esiste, ma noi sappiamo che molti sanno consumare in maniera moderata – è in qualche maniera integrabile in uno stile di vita che correla con un risultato migliore in termini di longevità, qualità della vita e anche di difesa da alcune malattie, in particolare di tipo cardiovascolare”.
Quindi, continua Contel, “massima attenzione nei confronti dell’abuso, massima attenzione anche da parte delle imprese rispetto al fatto che il bere non deve essere solo moderato ma deve rispettare l’età minima legale e in certe condizioni vere può essere uno svantaggio per il consumatore, ma evitiamo strategie come quelle irlandese che rischiano di essere essenzialmente coercitive“. E che “non vanno nella direzione del convincere il consumatore ad assumere degli atteggiamenti responsabili”, conclude. Da questo punto di vista dieta mediterranea, consumo moderato di bevande alcoliche e anche un certo modo di saper fare e saper vivere della tradizione italiana, sicuramente sono elementi di maggior tutela rispetto ad interventi come quello della legislazione irlandese”.