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    Home » Politica » Il Ppe tenta lo spariglio e lancia la candidatura di Letta al Consiglio

    Il Ppe tenta lo spariglio e lancia la candidatura di Letta al Consiglio

    Su Mogherini non si trova il consenso e allora al Pse si propongono candidature alternative per sbloccare la situazione

    Renato Giannetti di Renato Giannetti
    16 Luglio 2014
    in Politica
    Jacques Delors, Istituto, presidente

    Enrico Letta

    Niente posto da Alto rappresentante, per l’Italia e per tutti i ventotto sarebbe meglio se il nostro paese ottenesse la presidenza del Consiglio europeo. E’ il suggerimento che arriva dal Ppe a Matteo Renzi, convinto e ostinato nella sua candidatura del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, per la successione a Catherine Ashton. Fonti del Partito popolare europeo, al termine della riunione dei leader Ppe che precede i vertici dei capi di Stato e di governo, sostengono che l’attuale presidente del Consiglio, Herman Van Rompuy, avrebbe iniziato a sondare il terreno per capire se il nome di Enrico Letta come suo successore potrebbe creare consenso e sbloccare la partita delle nomine. Su Mogherini ci sono riserve e se non si superano diventa difficile poter procedere al rinnovo degli altri vertici istituzionali. Proprio per questo Van Rompuy avrebbe chiesto all’Italia e ai socialisti di cambiare priorità. Alcune fonti però smentiscono che il nome alternativo si quello dell’ex presidente del Consiglio.

    Federica Mogherini continua a dividere gli stati membri dell’Ue. Il suo nome per il ruolo di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza non convince i capi di Stato e di governo del blocco nord-orientale. Scandinavi, baltici ed ex satelliti sovietici non vedono nel minsitro degli Esteri italiano la persone più adeguata per un ruolo delicato quale il capo diplomazia. “Non c’è alcun veto contro l’Italia”, afferma Angelino Alfano al termine del pre-vertice dei leader del Ppe. Il ministro degli Interni spiega che in sostanza non c’è un problema politico col governo Renzi, c’è semmai un problema di curriculum. Anche se lo stesso Alfano è pronto a scommettere che “l’Italia è in grado di poter guidare la politica estera europea”, sono in molti a ritenere che Mogherini non abbia un curriculum adeguato. Lo ripetono in molti al Ppe. “Per noi il candidato ideale dovrebbe avere conoscenza e competenza di politica estera”. Lo dice la Finlandia (Alexander Stubb), lo dice la Svezia (Fredrik Reinfeldt), lo dice anche la Germania (Elmar Brok, presidente della commissione Affari esteri in Parlamento europeo e tra i consiglieri di politica estera del cancelliere tedesco Angela Merkel).

    Mogherini, agli occhi di molti leader europei, è poco preparata. Renzi, se davvero vuole il posto da Alto rappresentante, dovrebbe allora giocare un’altra carta. Un altro nome, che però al momento non pare circolare, e questo rischia di creare una impasse pericolosa. Fonti interne al Ppe rivelano che per Mogherini “è difficile”, e tutto dipenderà da Renzi. Il capo del governo però, è l’ultimo dei leader europei a raggiungere Bruxelles. Arriva in Consiglio poco prima delle 20, dopo aver mancato tutti gli accordi bilaterali con i partner.

    Tags: bruxellesconsiglio europeoLettaMogherininominePsevan rompuy

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