È stato un vertice con due assenze pesanti quello dei socialisti che si è svolto oggi a Bruxelles. Né Matteo Renzi né Francois Hollande vi hanno preso parte. Il premier italiano, che è stato sostituito dal sottosegretario Sandro Gozi, sarebbe stato trattenuto a Roma da impegni, ma non è azzardato pensare che questi “impegni” avessero qualcosa a che fare con le polemiche in corso sul nome di Federica Mogherini come futuro Alto Rappresentante dell’Ue.
Il vertice ha comunque “confermato che la famiglia socialista chiederà l’Alto rappresentante e la presidenza del Consiglio europeo”, ha spiegato al termine del summit socialista il capogruppo S&D al Parlamento europeo, Gianni Pittella, secondo cui è una questione di “equilibrio politico” dopo che è stata “attribuita la presidenza della Commissione e dell’Eurogruppo alla famiglia popolare”. I nomi sono appunto quello di la Mogherini per la diplomazia Ue e quello di Helle Thorning-Schmidt alla presidenza del Consiglio europeo. Oltretutto, ha aggiunto il capogruppo, “candidando due donne offriamo un contributo alla parità di genere”, che sta diventando una questione importante per la Commissione che Jean-Claude Juncker si accinge a formare. E a chi gli domandava se il Pse non stesse chiedendo due posti per averne uno Pittella ha risposto: “Non stiamo mica andando al mercato”.
Più cauto si è mostrato invece Gozi che si è limitato a dire: “Abbiamo raggiunto l’accordo che il posto di alto rappresentante deve spettare ai socialisti, mi auguro che sia Federica Mogherini”. Per Gozi la presidenza del Consiglio è invece “un’altra casella”, che “può spettare” ai socialisti.
La candidatura di Mogherini come Alto Rappresentante “è molto concreta, l’Italia l’ha proposta, ed è una donna molto competente. La conosco da molto tempo e ho piena fiducia in lei”, ha affermato uscendo da summit del Pse Martin Schulz. Ma per il Presidente dell’Europarlamento “è presto per parlare di nomi”, perché “bisogna vedere se la nostra controparte accetta la divisione dei posti, due per noi e due per loro”. Secondo Schulz “il Ppe ha preso la presidenza della Commissione europea con il sostegno dei socialisti, e sembra che stia per prendere la presidenza dell’Eurogruppo (che dovrebbe andare all’attuale ministro delle Finanze spagnolo Luis De Guindos, ndr): è logico e normale che noi abbiamo gli altri due posti di vertice”. In più, ricorda, “il Pse è più forte in Consiglio e quindi è logico che reclami il Presidente”
Non dovrebbero esserci spazio invece per una nomina tra i liberali che pure hanno partecipato all’accordo di coalizione con Ppe e Pse per l’elezione di Juncker al parlamento. “L’accordo prevedeva solo l’attribuzione all’Alde di un numero di vicepresidenze del Parlamento europeo e di posti negli uffici di presidenza delle commissioni europarlamentari maggiore di quello che gli sarebbe spettato”, ha tagliato corto Pittella.