Bruxelles – Due giorni per dare il via a “un percorso di confronto sulla disabilità con le istituzioni Ue, con le associazioni del terzo settore e con l’European Disability Forum, per determinare insieme a tutti gli altri Paesi membri i punti focali sulle strategie che si portano avanti nell’Unione Europea”. Spiega così il suo viaggio a Bruxelles la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, incontrando la stampa oggi (2 marzo) al Parlamento Ue, al termine degli incontri con eurodeputati, organizzazione di settore e il commissario per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit. Un primo incontro per “raccogliere esperienze e fare luce sulle buone pratiche che possono essere esportate e discusse, fino ad arrivare alla Conferenza mondiale sulle disabilità a giugno a New York“, ha precisato la ministra.
Si parte proprio dalla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità adottata nel 2006, che “deve essere messa pienamente a terra, come stiamo facendo con la legge delega“. A questo proposito, la ministra Locatelli ha fatto sapere di aver discusso “con tutti gli interlocutori” dei cinque decreti attuativi, e lo stesso farà con la commissaria per l’Uguaglianza, Helena Dalli, “la settimana prossima in Italia”. Come con il commissario Schmit, si tratterà di una nuova occasione per “discutere di inclusione lavorativa, percorsi di formazione e di accompagnamento, dimensione abitativa e rispetto del caregiver familiare, a cui in Italia dobbiamo ancora dare un pieno riconoscimento“. La ministra per le disabilità del governo Meloni si augura di tornare “presto” a Bruxelles, per approfondire le tematiche al centro di “eventi collaterali alla Conferenza di giugno su buone pratiche, che riguardano l’autismo e i protocolli specifici nei contesti ospedalieri”.
Parlando con la stampa europea, la ministra Locatelli ha anche messo in ordine le priorità del governo Meloni sul piano delle politiche per le disabilità. A partire dal tema della scuola e del sostegno scolastico: “Si trascina da tanti anni, ma adesso il ministro (all’Istruzione, ndr] Valditara ha annunciato di voler fare un tavolo proprio per riformare il sistema di sostegno“. Secondo la ministra in quota Lega “non è solo un problema di numeri, ma è un tema da affrontare dal punto di vista della qualità del servizio che si offre ai bambini e ai ragazzi con disabilità”. In altre parole “non vogliamo più che diventi un ripiego per alcuni docenti”, ma deve essere promosso il modello di “passione e competenza di tanti insegnanti”, che rappresenta “un servizio garantito di qualità che spetta ai bambini, ai ragazzi, alle famiglie”.
E poi c’è il tema dell’autismo. “Sicuramente c’è ancora tanto da fare dal punto di vista della diagnosi precoce e delle terapie, ma anche dal punto di vista sociale”, ha sottolineato la ministra, ricordando che “i bambini crescono e abbiamo il dovere di garantire sia percorsi di formazione adeguati e mirati, sia quell’inclusione lavorativa e alla vita sociale che ancora non è ben definita”. Un altro punto da affrontare negli eventi di avvicinamento alla Conferenza di giugno a New York, “dove porteremo all’attenzione alcune buone proposte che stanno nascendo, che devono essere incentivate e che richiedono ancora uno sforzo”. L’approccio delineato dalla ministra è di tipo olistico: “La persona è unica, non è che un giorno ha bisogno solo di medicine, fisioterapia e cure, e un altro giorno solo di sport, tempo ricreativo e affetto, ogni persona ha bisogno ogni giorno di tutto“, ha ribadito con forza Locatelli, chiudendo la sua prima visita a Bruxelles.