Bruxelles – Sostegno all’Italia e per l’Italia. Sull’immigrazione il governo incassa il pieno sostegno della Commissione europea, decisa a fare tutto il possibile per trovare una quadra su un tema fin qui divisivo. Ursula von der Leyen, in Sicilia per l’inaugurazione dell’anno accademico dell‘Università di Palermo, sembra quasi stringere un patto con il Paese. “Mi impegnerò al massimo per raggiungere l’obiettivo: un sistema europeo che serva al meglio la Sicilia e tutta l’Europa”, scandisce la presidente dell’esecutivo comunitario, che sposa una linea, sull’immigrazione, che è quella espressa dall’Italia in occasione dell’ultimo vertice dei leader: “La migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea“.
E’ questa la visione di Roma, ma anche quella dei partner europei che vedono nella strategia comune il tassello fondamentale per la dimensione esterna del problema. Investire nei Paesi di origine, quelli africani in particolare, per evitare che i richiedenti asilo si mettano in marcia. Resta però il nodo di come gestire chi arriva sulle coste italiane, a iniziare da quelle siciliane. Qui un accordo sembra lontano. La Commissione potrà sostenere le ragioni e le necessità italiane, ma sarà in Consiglio, con gli altri Stati membri dell’Ue, che andrà trovata una soluzione.
Von der Leyen prova a fare pressione sugli altri governi, quando rivolgendosi alla platea sottolinea che “l’Europa deve estendere la propria solidarietà a tutti gli Stati membri e alle comunità locali”, e che per questo motivo “gli Stati membri dovrebbero agire di concerto per affrontare una sfida che ci riguarda tutti”. La presidente della Commissione Ue, nell’attesa di risposte degli Stati membri, riconosce e premia gli sforzi compiuti fin qui dall’Italia, e ancor più quelli dell’isola. Cita come “esempio” virtuoso “i corridoi umanitari creati proprio qui, in Sicilia, da associazioni religiose e comunità locali”. Sono, ammette, “un’alternativa sicura per coloro che fuggono dalla guerra, un modello che l’Unione europea può sostenere“.
All’Italia, invece, von der Leyen chiede di sostenere il suo Mezzogiorno e la sua Sicilia, facendo un buon uso delle risorse che l’Ue ha messo a disposizione attraverso il programma di rilancio post-pandemico NextGenerationEU. Il Paese, ricorda, è il principale beneficiario di questo programma di investimenti, che secondo la Banca d’Italia creerà 375mila nuovi posti di lavoro. “Almeno il 40 per cento del piano dell’Italia è destinato al Meridione. Grazie a questi investimenti e riforme, la Sicilia può diventare un paese per giovani“. E’ un nuovo, ennesimo, richiamo alle riforme, da fare come si deve e nei giusti tempi. Non sarà un compito semplice. Perché tutte le iniziative per il rilancio economico “devono essere accompagnate da un’offerta scolastica e di assistenza all’infanzia di qualità, che consenta alle giovani madri e ai giovani padri di conciliare lavoro e famiglia”. Politiche per la famiglie, il lavoro, istruzione e formazione: l’agenda per il Mezzogiorno e la Sicilia dovrà includere tutto questo.
Questo, e non solo, ciò di cui von der Leyen ha anche modo di discutere con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel corso del pranzo tenuto dopo l’appuntamento dell’agenda istituzionale. Un clima molto cordiale, accompagnato da un menù siciliano e vini della terra di origine del capo dello Stato, per un dialogo che ha toccato diversi temi di strettissima attualità. Secondo quanto si apprende, Mattarella e von der Leyen hanno avuto modo di parlare della situazione in Ucraina, ancora alle prese con la guerra scatenata ormai un anno fa dalla Russia. Ma anche della questione dei flussi migratori, della transizione ecologica, della questione gas e delle fonti di approvvigionamento energetico: temi su cui viene registrata una comunanza di visioni. Su tutto.
Mattarella, inoltre, ha ringraziato la presidente della Commissione europea per aver detto che le migrazioni sono un tema che riguarda l’intera Ue. E, sempre secondo quanto si apprende, entrambi hanno espresso soddisfazione per la riduzione del prezzo del gas. Così come c’è una spinta comune per sviluppare le energie rinnovabili. In sostanza, il giudizio è positivo sulla larghissima compattezza dell’Unione su tutti questi temi.