Bruxelles – La fibra ottica in tutti gli edifici nuovi o ristrutturati “in modo significativo, salvo casi giustificati”, in tutti gli angoli dell’Unione Europea entro il 2030. La Commissione Europea ha presentato una serie di azioni per rendere disponibile entro il prossimo decennio ai cittadini e alle imprese dei 27 Paesi membri la connettività Gigabit. “Oggi stiamo facendo in modo che tutti, ovunque nell’Ue, abbiano accesso a una connettività veloce e sicura”, è la presentazione delle iniziative digitali da parte del commissario per il Mercato interno, Thierry Breton.
La pietra angolare delle proposte della Commissione è il Gigabit Infrastructure Act, il regolamento con nuove regole per consentire un’installazione “più rapida, economica ed efficace” delle reti Gigabit in tutta l’Unione. La legislazione sulle infrastrutture Gigabit al 2030 “risponde alla crescente domanda di connettività più veloce, affidabile e ad alta intensità di dati” e prende in particolare in considerazione il trasferimento dati per almeno 1 gigabit per secondo (Gbps) in downstream (la velocità di trasferimento dei dati dal server verso il client). A livello pratico, con una connessione in fibra ottica installata nel proprio edificio si può scaricare un film in Ultra HD da due ore in meno di 120 secondi.
L’obiettivo della legge sulle infrastrutture Gigabit è quello di “superare la sfida della lentezza e del costo dell’infrastruttura fisica sottostante” (condotti e piloni che servono per il collegamento materiale delle reti sul territorio) e per farlo si punta a una riduzione dei costi e degli oneri amministrativi e a una digitalizzazione delle procedure di autorizzazione. Il regolamento comunitario “migliorerà il coordinamento delle opere civili tra gli operatori di rete“, che rappresentano “fino al 70 per cento dei costi di installazione della rete”, sottolinea la Commissione. È proprio in questo contesto che si inserisce la proposta di dotare tutti gli edifici nuovi o ristrutturati con la fibra ottica, “in modo che i cittadini possano usufruire dei servizi di connettività più veloci”. Tutto questo andrà a sostenere la diffusione di tecnologie digitali avanzate – come cloud, intelligenza artificiale, spazi di dati, realtà virtuale e metaverso – con una larghezza di banda a velocità più elevate.
“Ma Internet ad alta velocità richiede investimenti elevati”, ha avvertito Breton, annunciando una consultazione sul futuro del settore delle telecomunicazioni per esaminare “l’importante questione di chi debba pagare per la prossima generazione di infrastrutture di connettività”. La Commissione Ue valuta in particolare “l’eventualità che le piattaforme condividano i costi degli investimenti nella connettività di prossima generazione con gli operatori delle telecomunicazioni“, è quanto anticipa il commissario per il Mercato interno. La consultazione esplorativa andrà a raccogliere – entro il 19 maggio – opinioni sulla “potenziale necessità che tutti gli attori che beneficiano della trasformazione digitale contribuiscano equamente agli investimenti nelle infrastrutture di connettività”, precisa il gabinetto von der Leyen.