Bruxelles – Rafforzare la competitività dell’Ue perché il futuro della tecnologia ‘verde’ sia prodotto in Europa. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha riunito oggi i membri del collegio dei commissari per un dibattito orientativo sul futuro dell’industria green e per preparare il Vertice Ue del 23 e 24 marzo. Uno scambio approfondito di idee che fa seguito alle prime discussioni sul tema avute tra i capi di stato e governo all’ultimo Consiglio europeo del 9 febbraio sul Piano industriale per il Green Deal annunciato da von der Leyen, come una risposta al piano statunitense di sussidi verdi, l’Inflation Reduction Act (Ira), da quasi 370 miliardi di dollari.
Thank you @fbirol for your insights into the challenges and opportunities in the energy area.
The EU will continue to work in parallel on its energy and clean tech competitiveness. pic.twitter.com/w8wj2vwn0A
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 22, 2023
“Affinché il futuro della tecnologia pulita continui a essere prodotto in Europa, dobbiamo rafforzare la nostra competitività. Questa è l’idea alla base del piano industriale del Green Deal”, ha scritto su twitter von der Leyen, dopo aver presieduto la riunione, spiegando di aver “discusso i prossimi passi del Piano e come rafforzare la competitività complessiva della nostra economia”, dopo aver presieduto la riunione del collegio dei commissari in cui si è tenuto un dibattito orientativo sul Piano industriale per il Green Deal, di cui le proposte legislative saranno presentate il 14 marzo, in tempo per il Vertice Ue del 23 e 24 marzo. La Commissione Ue “ha discusso i prossimi passi del Piano e come rafforzare la competitività complessiva della nostra economia”, ha scritto su twitter.
La presidente ha assicurato che il lavoro della Commissione Ue si concentrerà in parallelo sulla sua competitività nel settore dell’energia e delle tecnologie pulite. Von der Leyen ha invitato a prendere parte alla riunione Fatih Birol, il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie). “Abbiamo discusso degli impatti della crisi energetica di quest’inverno e del prossimo e di come un nuovo piano generale industriale può aiutare a rendere l’Ue un attore chiave nella produzione di tecnologie energetiche pulite”, ha riferito su twitter Birol, il quale poco dopo, prendendo parte a una conferenza stampa a Bruxelles sulla chiusura del supporto tecnico agli Stati membri sul ‘RepowerEu’, il piano per l’indipendenza energetica da Mosca – ha avvertito dei rischi per il prossimo inverno.
“Vedo una fiducia eccessiva per il prossimo inverno, e qui arriva il mio avvertimento: il prossimo inverno potrebbe essere ancora più difficile di quello attuale per tre motivi”, ovvero – ha spiegato – il fatto che l’Europa ancora importa forniture da Mosca, per la capacità inferiore rispetto alla media dei carichi di Gnl sul mercato globale e perché la Cina tornerà presto a comprare più volumi di gas. Innanzitutto, “riceviamo ancora un po’ di gas dalla Russia, circa 30 miliardi di metri cubi, e queste forniture potrebbero scomparire in qualsiasi momento, a causa del contesto geopolitico e a causa dei comportamenti della Russia”. In secondo luogo, quest’anno “la quantità di nuova capacità di gas naturale liquefatto in arrivo sui mercati è una delle più basse della storia, circa 23-24 miliardi di metri cubi”. La terza ragione è la Cina. Lo scorso anno “siamo stati in grado di importare dall’Europa un sacco di GNL dai mercati e uno dei motivi è che la Cina non ha importato GNL in linea con le sue tendenze storiche, perché l’anno scorso il consumo interno di gas della è diminuito, ma la Cina non aveva bisogno di GNL a causa delle difficoltà economiche che aveva in patria e ora sta tornando”, ha spiegato Birol. L’Ue quindi si trova di fronte a una doppia sfida: assicurarsi di essere al sicuro per il prossimo inverno, ma allo stesso tempo lavorare per non perdere la corsa alla leadership climatica e delle tecnologie pulite.
Le prime idee sul Piano industriale per il Green Deal sono state presentate dalla Commissione europea lo scorso primo febbraio, per favorire un confronto tra i leader al Consiglio europeo straordinario di pochi giorni. Sulla base dei primi orientamenti, l’esecutivo sta lavorando per presentare le proposte legislative concrete il prossimo 14 marzo sulla riforma del mercato elettrico, il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Material Act, ovvero i tre pilastri normativi del piano. I tre pilastri normativi del Piano industriale green, a detta della Commissione Ue, saranno accompagnati da una valutazione complessiva delle esigenze e dei bisogni. Il nucleo duro del piano per l’industria verde sarà il ‘Net-Zero Industry Act’, una Legge europea per l’industria a zero emissioni, annunciata da Bruxelles per un quadro normativo prevedibile e semplificato sulla scia del ‘Chips Act’ varato per i semiconduttori. Un aumento massiccio dello sviluppo tecnologico verde va di pari passo con l’approvvigionamento delle materie prime critiche, utili per la realizzazione delle tecnologie pulite (vedi il litio per le batterie), di cui ora l’Ue dipende per il 98% dalla Cina. Per questo, la seconda novità legislativa sarà il ‘Raw Material Critical Act’ (che fino a qualche giorno fa era calendarizzato per l’8 marzo), ovvero un atto europeo sulle materie prime critiche che dovrebbe concentrarsi sull’estrazione, la lavorazione ma anche il riciclaggio delle materie prime critiche nell’Unione Europea. Terza novità legislativa attesa per il 14 marzo sarà la proposta di riforma del mercato elettrico dell’Ue, che si concentrerà sui “contratti di prezzo a lungo termine per consentire a tutti gli utenti di energia elettrica di beneficiare di servizi più prevedibili e minori costi dell’energia rinnovabile. I capi di stato e governo avranno una discussione approfondita sul tema al Vertice Ue del 23 e 24 marzo.