Roma – L’Unione europea, gli Stati membri, la popolazione, sono e saranno sempre al fianco dell’Ucraina. La visita a Roma di Roberta Metsola parte e termina così: ribadendo a più riprese che per capire quello che accade ai confini dell’Europa bisogna risalire all’origine dell’Unione, nata sulle ceneri della Seconda Guerra Mondiale per difendere la pace. Alla domanda sulle polemiche nate dalle parole di Silvio Berlusconi contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non risponde neanche. “C’è una guerra vicina e c’è la decisione che l’Ucraina entri nell’Ue, questo è il coraggio politico che noi abbiamo avuto durante la pandemia lo scorso anno, che io voglio vedere nei prossimi mesi e anni”, asserisce.
La giornata per la presidente dell’Europarlamento è ricca di impegni, anche se salta l’appuntamento con la premier, Giorgia Meloni, che ha annullato tutti gli appuntamenti della settimana per un’influenza. Metsola vede i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, poi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, infine inaugura ‘Esperienza Europa‘, la ‘casa’ delle istituzioni europee in Italia, in piazza Venezia. Con il Capo dello Stato Metsola ribadisce che “l’Italia sarà sempre una forza trainante e costruttiva in Europa, insieme siamo più forti”. Cybersicurezza e stabilizzazione del Mediterraneo al centro dell’incontro con Fontana. Ancora Ucraina e sanzioni alla Russia, energia, inflazione e Qatar gate sul tavolo con La Russa.
“La popolazione ucraina guarda all’ Europa in cerca di sostegno”, ribadisce la presidente dell’Europarlamento, assicurando che questo sostegno ci sarà, perché il Vecchio Continente è la “stella polare” delle democrazie liberali. “Capire l’Europa cambia tutto”, scandisce a Esperienza Europa. Il Continente va considerato non solo come un’espressione geografica, spiega, ma come una comunità di valori e principi basati su una cultura comune. Lo spazio espositivo/didattico è dedicato alla memoria di David Sassoli, scomparso lo scorso anno. Metsola ricorda le sue parole: “L’Europa deve ritrovare l’orgoglio del suo modello democratico”.
Oggi, davanti all’instabilità, all’inflazione, al rincaro dell’energia, alle “dolorose bollette”, afferma, l’Unione deve sfruttare la sua principale risorsa, il mercato unico: “Acceleriamo gli investimenti in Europa per essere più competitivi, non dobbiamo reinventare la ruota”. In questo senso, il Next Generation Eu va nella direzione giusta: la transizione ecologica e digitale “si deve fare, ma deve essere equa, serve una crescita che supporti l’occupazione”, avverte. Lo strumento, rivendica Raffaele Fitto, è una “risposta forte” alla crisi. Per il ministro italiano per le Politiche europee, l’invasione russa lancia un segnale da cogliere riflettendo sugli “errori del passato”, importante leva per rilanciare la credibilità delle istituzioni.
In questo momento difficile, fa eco Antonio Tajani, “dobbiamo essere ottimisti e non dobbiamo dimenticare che prevarrà il bene sul male”. Il ministro degli Esteri chiede impegno per un accordo che non penalizzi l’Ucraina: “la resa di Kiev sarebbe una cosa diversa dalla pace. Non vogliamo colpire la Russia, vogliamo difendere il rispetto del diritto internazionale e lo stato di diritto”, assicura. In questa lotta per difendersi da un’aggressione, il “faro” che orienta il popolo ucraino è “la prospettiva europea e questo – sostiene – è motivo di commozione per noi”. Perché, come David Sassoli amava ricordare: “Nel mondo, c’è una grande voglia di Europa “.