Bruxelles – Bruxelles porta avanti il lavoro sulla piattaforma energetica dell’Ue per dare il via ai primi acquisti congiunti di gas prima dell’estate. Il 24 gennaio la Commissione europea ha firmato il contratto con la società Prisma European Capacity Platform GmbH, il cosiddetto fornitore di servizi che si occuperà di gestire la piattaforma e di aggregare la domanda di gas per conto dei Ventisette. L’Ue impara dalla pandemia e dagli acquisti congiunti dei vaccini: comprare insieme per abbassare i prezzi delle forniture ed evitare che si crei concorrenza tra Stati.
Bruxelles aveva preso l’impegno di individuare il fornitore di servizi entro la fine di gennaio e così ha fatto, rispettando i tempi. Il giorno successivo alla sigla del contratto, il 25 gennaio, a quanto si apprende si è tenuto il primo incontro tra Commissione e la società in cui entrambe le parti si sono impegnate a lavorare insieme e a fornire i servizi di aggregazione della domanda e di acquisto congiunto in tempo per la prossima stagione di riempimento degli stoccaggi, ovvero in primavera. Gli Stati membri devono raggiungere l’obiettivo di riempire al 90 per cento della capacità gli stoccaggi di gas entro il 1° novembre 2023, con degli obiettivi nazionali intermedi per il 1° febbraio, maggio, luglio e settembre per i paesi dell’UE con depositi sotterranei sul loro territorio e collegati alla loro area di mercato. Per l’Italia gli obiettivi intermedi di riempimento delle riserve sono: 45 per cento al 1° febbraio, 36 per cento al 1° maggio, 54 per cento al 1° luglio e 72 per cento al 1° settembre.
L’obiettivo temporale dell’esecutivo europeo è di pubblicare la domanda aggregata dell’Ue all’inizio della primavera per attirare le offerte di fornitura e aprire le prime gare di appalto. In “due o massimo tre settimane” l’esecutivo dovrebbe ricevere dagli Stati membri le indicazioni sui volumi di gas che vogliono ricevere , ha riferito Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea responsabile per le Relazioni interistituzionali (e per la piattaforma) di acquisti. Secondo quanto riferito dai commissari, il piano di acquisto congiunto di gas dovrebbe raccogliere circa 13,5 miliardi di metri cubi di gas e punterà sui contratti a lungo termine.
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La piattaforma per gli acquisti comuni è aperta alla partecipazione di Ucraina, Moldavia e Balcani occidentali. Ma Bruxelles sta puntando principalmente alla partecipazione degli Stati Uniti dal momento che la “piattaforma offre un’interessante opportunità ai fornitori statunitensi di GNL”. E’ questo il motivo del viaggio che questa settimana ha visto impegnato a Washington il vicepresidente Sefcovic, che ha preso parte a una tavola rotonda industriale con le principali società del gas dell’UE e i fornitori di GNL degli Stati Uniti. Da quando l’Ue ha preso l’impegno politico di ridurre la dipendendenza dai combustibili fossili russi, gli Stati Uniti hanno aumentato i carichi di Gnl verso l’Europa.
Gli acquisti congiunti di gas sono considerati fondamentali per riprendere a riempire gli stoccaggi appena finirà l’inverno e soprattutto per evitare concorrenza tra i governi nell’acquisto delle forniture, così come è stato fatto durante la pandemia Covid-19 per i vaccini. La piattaforma energetica è stata dalla Commissione lo scorso 7 aprile, a cui gli Stati membri possono aderire su base volontaria per negoziare e cercare approvvigionamenti di gas (e in futuro anche idrogeno e gas naturale liquefatto), principalmente per mantenere anche i prezzi più contenuti potendo gestire la domanda a livello comunitario e non nazionale. Nella sostanza si cerca di evitare che ci sia concorrenza tra i Paesi membri dell’Ue nell’acquisto di forniture, data la necessità di accelerare con la diversificazione dei fornitori e riempire le riserve.
Il lavoro della piattaforma è stato organizzato attraverso 5 task force su base regionale: il gruppo regionale dell’Europa sudorientale è nato lo scorso 5 maggio a Sofia, in Bulgaria; a giugno è nato il gruppo regionale centro-orientale (che riguarda Italia, Austria, Germania, Repubblica ceca, Ungheria, Polonia, Slovenia, Croazia e Slovacchia) insieme a Ucraina e Moldavia; mentre i gruppi regionali Europa nordoccidentale, Europa sudoccidentale e Paesi baltici e Finlandia sono stati avviati a luglio ma devono ancora definire i piani d’azione. Tuttavia, gli acquisti comuni veri e propri fanno molta fatica a partire, non solo perché mancava il quadro normativo, ma anche perché gli acquisti comuni non responsabilità dei governi ma degli operatori privati. Per favorire il dialogo con il comparto industriale che dovrà gestire le forniture, Bruxelles ha dato vita anche a un gruppo consultivo dell’industria, ovvero un gruppo di esperti informale che fornirà alla Commissione la prospettiva industriale necessaria per conseguire gli obiettivi della piattaforma energetica dell’UE e affrontare le attuali sfide energetiche. Il gruppo di rappresentanti industriali conta in tutto 31 società europee, tra cui dall’Italia Edison Spa, ENEL SpA, Eni S.p.A., Solvay SA.