Bruxelles – Prevenzione, lotta al cancro, salute alimentare, malattie trasmissibili e politica farmaceutica. L’Europarlamento riunito in plenaria a Strasburgo ha dato il via libera alla creazione di una nuova sottocommissione permanente del Parlamento europeo dedicata alla salute pubblica. Sarà una ‘costola’ dell’attuale commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza dell’Eurocamera (ENVI), e nasce con l’idea di riservare alla salute pubblica uno spazio più importante di quello che attualmente ricopre nel dibattito politico a Bruxelles.
Il voto è avvenuto per alzata di mano, la sottocommissione sarà permanente e avrà 30 membri, che dovranno essere indicati in una sessione plenaria successiva. Secondo una nota dell’Eurocamera si occuperà di programmi e azioni specifiche nel campo della salute pubblica, dei prodotti farmaceutici e cosmetici, degli aspetti sanitari del bioterrorismo, dell’Agenzia europea per i medicinali e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Come tutte le sottocommissioni non avrà potere legislativo, dunque il voto sui dossier finirà sempre al vaglio della commissione Envi prima di finire alla plenaria.
Nelle scorse settimane è stato raggiunto a Bruxelles un accordo politico dai tre principali gruppi all’Europarlamento – il Partito popolare europeo (PPE), i Socialisti&Democratici (S&D) e i liberali di Renew Europe – per dare vita alla sottocommissione, la cui istituzione è finita prima ai lavori del servizio giuridico del Parlamento Ue e poi in plenaria. Quanto alla presidenza sembra ancora presto per parlarne, ma la scelta potrebbe ricadere su un eurodeputato in quota S&D, dal momento che a Renew spetta la presidenza di Envi con l’eurodeputato francese Pascal Canfin. Se approvata in plenaria, l’idea è quella di istituire la sottocommissione già entro la fine della legislatura, nel 2024.
Da quando è scoppiata la pandemia Covid, l’Europarlamento ha dato vita già a due commissioni speciali con mandati specifici e limitati nel tempo: una è la commissione COVI, nata per “apprendere le lezioni dalla pandemia”, mentre l’altra, BECA, si occupa di attuare il piano dell’UE per sconfiggere il cancro. Le commissioni speciali hanno però un mandato a tempo e non hanno poteri legislativi diretti: questa volta si sceglie un’altra modalità, quella della sottocommissione, per renderne i lavori permanenti e anche se non nell’immediato assicurargli poteri legislativi diretti. Quindi senza passare per il via libera della commissione Envi. Non è solo una delle ‘lezioni’ apprese dalla pandemia. Per il Parlamento europeo sarà anche una sorta di rivincita dopo essere stato escluso dalle competenze della nuova HERA, l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, lanciata a settembre 2021 come conseguenza della pandemia. Nella nuova agenzia che dovrebbe migliorare la risposta dell’Ue alle crisi sanitarie, la Commissione Ue ha relegato il ruolo del Parlamento alla sola approvazione del bilancio, suscitando un certo risentimento da parte dell’istituzione.