È arrivato il giorno di Jean-Claude Juncker: oggi l’Aula di Strasburgo deciderà se confermare il candidato designato dal Consiglio europeo ed eleggerlo, a tutti gli effetti, nuovo capo dell’esecutivo Ue a partire dal prossimo primo novembre. Per portare a casa il risultato, al lussemburghese bastano 376 voti, la maggioranza assoluta dell’Aula. Una quota che dovrebbe essere agevolmente superata se reggerà l’accordo stipulato dai popolari con socialisti e liberali, che fino all’ultimo non hanno voluto sciogliere la riserva sul candidato in attesa di maggiori dettagli sul programma di Juncker. Bisogna anche vedere se i singoli deputati decideranno di seguire l’indicazione del proprio gruppo: la votazione è segreta, circostanza che potrebbe favorire i franchi tiratori. La votazione è prevista prima di pranzo, al termine di un dibattito.
Per garantirsi il sostegno di tutti, Juncker dovrà soprattutto dare un segnale forte su crescita e occupazione ed è quello che, secondo le indiscrezioni farà durante il suo discorso all’Aula. La prima priorità, indicherà Juncker, è rafforzare la competitività e stimolare gli investimenti: per farlo l’impegno è a presentare un piano per la crescita e l’occupazione da 300 miliardi di euro in tre anni che sarà presentato già nei primi tre mesi del suo mandato.