Bruxelles – Più crescita e meno inflazione, e una recessione evitata. Le prospettive economiche per l’Eurozona e i suoi Stati membri sono adesso più rosee, dopo mesi a paventare il peggio che comunque, avverte la Commissione europea, resta comunque in agguato dietro l’angolo. Perché è vero che “a partire dall’autunno l’economia ha visto una serie di sviluppi positivi”, primo fra tutti la riduzione del prezzo del gas, ma è pur vero che le incertezze che ammantano l’economia “restano elevate”, a partire dalla “riapertura della Cina”, vista come potenziale fattore di rischio.
Intanto però, nelle previsioni economiche d’inverno, la Commissione Ue rivede la crescita al rialzo. Prodotto interno lordo dell’Eurozona allo 0,9 per cento per quest’anno, oltre mezzo punto di Pil in più rispetto alle stime prodotte a novembre (0,3 per cento). Merito anche della capacità di resistenza della Germania, il cui dato non è più il -0,6 per cento che si temeva bensì uno 0,2 per cento. Mezzo punto in più di crescita è ora attribuito anche all’economia di tutti i 27 membri del club a dodici stelle. Il Pil dell’Ue non vedrà più un debole 0,3 per cento, quanto uno 0,8 per cento alla fine di quest’anno. Sempre crescita zero, ma più vicino ai valori interi.
Nonostante lo shock energetico e la conseguente inflazione record, il rallentamento nel terzo trimestre si è rivelato “più lieve” di quanto stimato in precedenza e nel quarto trimestre l’economia dell’UE ha registrato “un’ampia stagnazione, invece della contrazione dello 0,5 per cento prevista in autunno”, il giudizio di Bruxelles. In sintesi, “l‘economia dell’Ue è quindi destinata a sfuggire per un pelo alla recessione delineata in autunno“.
Quanto all’inflazione, l’esecutivo comunitario si attende che nel 2023 sarà, a livello generale di Euroloandia, al 5,6 per cento e non più al 6,1 per cento. La situazione migliora, dunque, e dovrebbe continuare anche nel 2024. Per l’anno in questione si prevede ancora più crescita (quella dell’eurozona all’1,5 per cento, stabile) e ancora meno inflazione (al 2,6 per cento, quasi dimezzata rispetto ai valori previsti per l’anno in corso).
Paolo Gentiloni si mostra contento. “L’economia dell’Ue ha superato le aspettative lo scorso anno, con una crescita resiliente nonostante le onde d’urto della guerra di aggressione russa”, dice il commissario per l’Economia, che guarda i nuovi dati con rinnovato ottimismo. “Siamo entrati nel 2023 su basi più solide del previsto: i rischi di recessione e penuria di gas sono svaniti e la disoccupazione rimane ai minimi storici”. Ciò detto, il peggio non è passato. Intanto, spiega, “meglio del previsto non significa buono”. Inoltre gli europei devono ancora affrontare un periodo difficile”, in quanto la crescita “dovrebbe ancora rallentare sulla scia di forti venti contrari e l’inflazione abbandonerà la sua presa sul potere d’acquisto solo gradualmente nei prossimi trimestri”.
Per l’avvenire vuole provare a essere comunque ottimista. Risponde a chi gli chiede cosa si aspetta da qui a pochi mesi. “Se le previsioni di primavera saranno anche migliori di queste? Non lo so, ma mi auguro di sì”.